Ha avuto luogo oggi a Firenze il Convegno su “Beni Culturali e Conflitti Armati”, organizzato dal CNR. Tra gli intervenuti, l’On. Gerardo Bianco, Presidente Animi e anche membro del Comitato esecutivo dell’Aici, e il Presidente dell’Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane (AICI) onorevole Valdo Spini, dopo aver ricordato la vicenda del ponte di Monstar in Bosnia, ricorda anche quello dell’attentato mafioso di Firenze in piazza dei Georgofili del maggio 1993. I conflitti moderni sono largamente intrastatuali e quindi rendono più complicata, ma ancora più necessaria, la protezione dei beni culturali.
Spini ha poi rilevato come "la storia di Firenze in questo campo sia paradigmatica. Nel 1944 - ha detto Spini- i nazisti fecero saltare i ponti della città, risparmiando solo Ponte Vecchio, ma facendo saltre gli edifici alle due estremità. Nel 1966 l'alluvione danneggiò gravemente il Cristo ed altre opere d'arte. Nel maggio 1993 fu l'attentato mafioso di via dei Georgofili che si propose un attacco al cuore della Firenze artistica: guerra, calamità naturale e terrorismo proprio le minacce da cui dobbiamo difendere i beni culturali". È rientrata la missione da Erbil per la prima riunione del Comitato di gestione del progetto di cooperazione internazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale iracheno.
Il progetto, dal titolo “Formazione di alto livello per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile iracheno”, è sostenuto e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri-Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo. Avviato ufficialmente il 13 maggio 2013, vede il Comune di Firenze capofila per la messa in atto di una serie di attività a Baghdad ed a Erbil, nel Kurdistan iracheno ed è il frutto della sinergia tra il Ministero italiano degli Affari Esteri (Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo - Unità Tecnica Centrale) e l’Amministrazione comunale fiorentina. Filo conduttore è la collaborazione di soggetti italiani ed iracheni per la salvaguardia del patrimonio culturale dell’Iraq e si articola in due principali linee di intervento: la collaborazione con la Biblioteca Nazionale ed Archivi di Baghdad per la salvaguardia del patrimonio librario nazionale attraverso il capacity building di alto livello per i bibliotecari ed archivisti della BANB con particolare riferimento alla digitalizzazione dei testi; e la collaborazione con l’High Commission for Erbil Citadel Revitalisation per il rafforzamento delle competenze dello staff della Cittadella nella gestione e promozione turistica di un sito UNESCO attraverso training course e study visits da effettuarsi in Iraq ed in Italia.
I partner del progetto sono la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Nazionale ed Archivi di Baghdad, l’Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacoli (SAGAS), la a High Commission of Erbil Citadel Revitalization del Governatorato di Erbil. L’ente realizzatore del progetto è la ONG “Un ponte per….”. I lavori del comitato di gestione composto da rappresentanti del Comune e dell’Università di Firenze, della Biblioteca nazionale Centrale di Firenze, della High Commission for Erbil Citadel Revitalization, della Biblioteca Nazionale ed Achivi di Bagdad e dell’ONG “Un ponte per…”, si sono svolti dal 9 al 14 novembre ad Erbil e si sono conclusi con la redazione del Piano Operativo di gestione del progetto.
In questo programma sono state dettagliate le varie fasi delle attività, sulla base delle esigenze effettive dei partner locali individuando ruoli, compiti di identificazione ed il calendario di attuazione delle azioni da svolgere. “Il Comune di Firenze è legato da relazioni di lungo termine con le istituzioni pubbliche irachene e curde – sottolinea la vicesindaco Stefania Saccardi – . L’obiettivo del progetto è il bellissimo risultato della salvaguardia della Biblioteca di Bagdad e la determinante attività di collaborazione ad un progetto di conservazione e rivitalizzazione di un sito come la cittadella di Erbil.
Queste azioni stanno a dimostrare quanto la cooperazione internazionale si realizzi anche attraverso la cultura e il trasferimento di patrimonio di conoscenze e professionalità” conclude la vicesindaco Saccardi.