di Alessandro Lazzeri La Fiorentina è diventata una squadra matura e lo dimostra battendo il Milan a San Siro, superando agevolmente l'amarezza dell'ingiusta sconfitta col Napoli. La squadra, come auspicava Montella, non ha perso tempo a compiangersi ma ha messo in campo la personalità di una grande I Viola vincono, infatti, per due a zero in un campo difficile come San Siro, dove la Fiorentina si presenta con squadra priva di molti titolari. Senza Cuadrado, espulso nella controversa serata del Franchi contro il Napoli senza Gomez, infortunato ormai da qualche tempo, senza Pizarro, riferimento del centrocampo che non è neanche partito per Milano, la Fiorentina doveva sentirsi fragile e più vulnerabile, ma così non è stato.
Montella è, infatti, riuscito a inserire i giocatori giusti anche stavolta, e a costruire un piccolo grande capolavoro tecnico- tattico. Montella disegna una Fiorentina tutta nuova almeno in attacco. Vargas sulla sinistra, Matos centrale e Rossi libero di andare a prendersi il pallone dove vuole. La mossa è vincente: Matos e Vargas giocano una gran partita. Ed è merito del peruviano il goal del vantaggio viola. E' il 26' quando Vargas batte una punizione rasoterra che, deviata da Muntari in barriera, trafigge imparabilmente Gabriel.
La partita non è divertente. Il Milan è inesistente, reagisce senza costrutto, affidandosi agli estri individuali di un Balotelli, più falloso che incisivo e a un Kakà che, pur il migliore dei rossoneri, risulta inconcludente. I rossoneri sono una squadra senza idee e sono controllati agevolmente da una Fiorentina sempre attenta. Montolivo non riesce a far gioco, Balotelli irrita tutti, compresi i compagni di squadra, gettandosi in area alla ricerca di rigori inesistenti, ma l'arbitro Mazzoleni non si lascia convincere dai trucchi di Mario“l'incantatore”. Nonostante un secondo tempo generoso d'impegno ma confusionario nel gioco i rossoneri non riescono a cambiare il risultato.
La squadra di Allegri non ha grandissime idee e appare priva di compattezza tattica e mentale, mentre la Fiorentina, appare più pronta nello sfruttare le occasioni. Così sono i Viola a chiudere la partita al 73': Joaquin salta con facilità Saponara e crossa al centro, Gabriel respinge e il pallone arriva sui piedi di Borja Valero che insacca il secondo goal. Il Milan non c'è più e i Viola fanno il torello con un possesso palla pressoché continuo. E mentre “Zio Fester” Galliani abbandona San Siro i duemila tifosi viola festeggiano una squadra che vince per il terzo anno consecutivo in casa del Milan e si prendono una rivincita sullo scippo della Champions subito lo scorso anno dai rossoneri. La partita non è stata bella, ma è stata straordinaria la prova di carattere dei ragazzi di Montella.
La Fiorentina è una grande squadra che nelle difficoltà, trova le risorse per schiacciare l'avversario. Lo aveva fatto nella difficile gara in Ucraina, lo ha fatto al Meazza contro il Milan. La tenuta mentale è tutto e la squadra può davvero raggiungere grandi risultati. Positiva la prova di Matos, Joaquin e Vergas, unica nota negativa l'infortunio di Ambrosini, che si fa male intorno al 30' del primo tempo e deve uscire dal campo. Al termine della gara Vincenzo Montella ha dichiarato a Sky: "Stasera abbiamo fatto una grande gara meritando la vittoria, con giocatori che si stanno inserendo nel gruppo.
Questa squadra sta sfruttando tutte le risorse che ha, ho voluto premiare anche Olivera. E' stata una partita importante e difficilissima. Contestazione Milan? Abbiamo costretto noi il pubblico a essere impaziente, non abbiamo concesso niente a una squadra come il Milan ma durante la partita non mi sono neppure accorto del pubblico che rumoreggiava. Matos? E' un ragazzo giovane, ha dimostrato grande personalità e coraggio, non ho avuto dubbi a schierarlo anche in uno stadio importante come questo.
Borja? Giocatore di un’intelligenza calcistica sublime, con una tecnica sopraffina. Abbiamo avuto la sensazione di essere in grado di controllare la partita, anche se nel secondo tempo eravamo un po' stanchi, la squadra ha dimostrato di non soffrire. Quando si vince i meriti sono di tutti. Bisognerà saper gestire soprattutto i momenti difficili. Vargas? Mi ha conquistato con la voglia di sacrificarsi e con gli allenamenti. Dopo il goal al Parma si vedeva che aveva voglia di crescere, non è ancora al massimo per giocare 90', oggi l'ha fatto con grande sacrificio.
Classifica? Il campionato è all'inizio, la classifica è corta, me la gusto ma tutto può succedere".