Le Bandiere di Dante è il titolo della mostra che si svolgerà dal 15 al 29 ottobre presso la Biblioteca nazionale centrale (Tribuna dantesca) e del convegno (sempre 15 ottobre dalle 15) a Palazzo Vecchio. La doppia iniziativa è stata presentata questa mattina dal presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani insieme alla direttrice della Biblioteca nazionale Centrale Maria Letizia Sebastiani, al presidente del comitato fiorentino per il Risorgimento Adalberto Scarlino. “Questa grande iniziativa – ha detto Giani- ha come punto di riferimento le bandiere di Dante esposte il 14 Maggio 1865 quando ebbe luogo lo scoprimento della statua di Dante in Piazza Santa Croce.
Quel giorno ci fu una grandiosa cerimonia ufficiale che vide la presenza dei Gonfaloni delle città italiane e dei vessilli per festeggiare. Fu un momento culmine della Firenze Capitale , quando il re inaugurò la statua . Con questa iniziativa torniamo a quei momenti importanti, potendo apprezzare di nuovo esposti gli stendardi e le bandiere”.Al convegno interverranno oltre il presidente Giani e la direttrice della Biblioteca nazionale, la soprintendente al Polo museale Cristina Acidini, il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio Giampiero Marracchi, la direttrice della Galleria del Costume di Palazzo Pitti Stefania Fuscagni, il presidente del centro italiano di Studi vessillo logici Roberto Breschi.
Dalle 16,30 le relazioni saranno quelle di Cosimo Ceccuti (Dante padre della nazione), Carlo Sisi (Santa Croce e il mito di Dante), Laura Lucchesi (bandiere per l’Italia: una storia ritrovata), Sergio Casprini, Laura Cirri, Alessandro Savorelli (Le bandiere di Dante. Una parata di simboli per la giovane Patria). Per quanto riguarda la mostra, grazie alla Società dantesca italiana di cui Giani è anche presidente, la Biblioteca nazionale potrà esporre molti cimeli e reperti. Tra questi la maschera mortuaria Kirkup, anche lo spolvero delle ossa di Dante, la corona di alloro e la fettuccia con misura del cranio.
Ricordiamo che le reliquie sono contenute in un quadro appartenente al "Fondo Giuliani" (Gian Battista Giuliani, 1818-1884), proprietà del Comune di Firenze e in deposito perpetuo alla Sdi. Ed è proprio relativo alle ceneri l'altro quadro tra i nuovi esposti. Si tratta di una cornice bianca e placcata in oro zecchino che contiene la traduzione inglese, francese e tedesca delle didascalie delle reliquie dantesche, scritto di pugno da Saturnino Malagola, notaio in Ravenna, che spiega la solennità della composizione del ricordo donato dallo scultore ravvenate Pazzi (autore della statua in Santa Croce) al professor Giualini e da quest'ultimo legato a Firenze.
In mostra anche due santini con la foto frontale e laterale della maschera "Kirkup", dove si legge "formata sul vero, di proprietà del Barone Kirkup". Tra i cimeli anche due istantanee che testimoniano le tante persone che da tutta Italia giunsero a Ravenna a far visita alla tomba del Poeta fiorentino nel VI centenario dalla nascita. Si capisce bene quindi come l'importanza storica di questi cimeli sia di particolare interesse per ciò che riguarda gli anni di Firenze capitale e il ruolo centrale che Dante ha rivestito.
Ecco quindi il motivo del prestito per la mostra curata da Sergio Casprini, Rodolfo Galleni e Alessandro Savorelli dedicata appunto ai vessilli impiegati durante l'inaugurazione avvenuta nel 1865 in Piazza Santa Croce a Firenze del monumento a Dante, il cui scultore ravennate, Enrico Pazzi è poi lo stesso autore del quadro di reliquie dantesche. (lb)