FIRENZE- Il premier Enrico Letta e il presidente della Commissione Europea J. M. Barroso questa mattina sono stati a Lampedusa, sul luogo della strage del 3 ottobre. "Facciamo nostro il grido di dolore e di indignazione dei cittadini di Lampedusa. Dalla metà degli anni '90 a oggi nel Mediterraneo sono morte ventimila persone: una tragedia che chiama in causa le responsabilità del nostro paese e dell'intera Europa. La questione dell'immigrazione va affrontata prima di tutto rafforzando la governance europea.
Bisogna costruire finalmente gli Stati Uniti d'Europa, con un governo eletto direttamente dai cittadini e una politica estera comune". Lo ha detto la vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti, intervenendo alla trasmissione "Bianco e nero" dell'emittente fiorentina Italia 7. "Nel 2011- ha ricordato Targetti – per accogliere circa 1800 migranti provenienti per lo più dalla Libia, in Toscana abbiamo scelto scelto un modello di accoglienza diverso da quello delle grandi concentrazioni di persone: piccole strutture, gestite dai Comuni e dalle associazioni, grazie ad un grande coinvolgimento del mondo del volontariato, e distribuite su tutto il territorio regionale.
Dopo due anni possiamo dire che questo modello ha dimostrato sostenibilità sociale e anche economica, e il nostro auspicio è che possa essere replicato anche in altri territori e che possa ispirare anche una nuova azione da parte dello Stato". Il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, vicepresidente del Comitato delle Regioni e presidente Anci Toscana, è intervenuto l’8 ottobre a Bruxelles, a nome della Delegazione italiana, alla riunione plenaria del Comitato delle Regioni, sulla questione del naufragio avvenuto sulle coste di Lampedusa.
Nel ringraziare il presidente del Comitato delle Regioni Ramon Louis Valcarel Siso per la lettera di cordoglio per il disastro di Lampedusa inviata a Gian Mario Spacca (presidente della Regione Marche e capo della delegazione italiana a Bruxelles), il sindaco Cosimi ha detto” che non ci si può occupare di questioni di immigrazione ogni qualvolta emerge un problema; non è possibile che sia il fattore emotivo a governare la situazione; bisogna intervenire alla fonte di questi paesi per poter impedire che un fenomeno naturale che appartiene alla storia dell’Europa diventi una tragedia”.
Il sindaco Cosimi ha inoltre sottolineato l’importanza del gesto di Manuel Barroso (presidente della Commissione Europea) che il 9 ottobre si recherà a Lampedusa. Ha inoltre affermato che “la proposta dei Ministri degli Interni a oggi a Lussemburgo non può essere la risposta repressiva e poliziesca ad un problema di questo tipo; la risposta è politica. L’Europa deve farsi carico di governare questo problema che non può essere lasciato a chi per questioni puramente geografiche si trova ad affrontare per primo l’emergenza”.
Infine Cosimi ha evidenziato nel suo intervento un’altra questione: il ruolo degli Enti Locali che “ si trovano ad affrontare in prima battuta questioni drammatiche, trovando, nel momento iniziale dell’emotività partecipazione e vicinanza massiccia, ma poi successivamente si trovano da soli a gestire la quotidianità. Un problema dunque europeo “. Cosimi infine ha auspicato che “il Comitato delle Regioni, assemblea degli Enti Locali europei, possa dedicare una discussione seria, a tempi brevi , per dare un contributo alla politica dell’Unione Europea”. Oggi a Lampedusa era presente anche Michele Prosperi, responsabile ufficio stampa di "Save The Children", che è intervenuto ai microfoni della trasmissione "Qua la Manà" su Radio Manà Manà.
"Al momento al centro di prima accoglienza di Lampedusa ci sono 770 migranti -ha affermato Prosperi-, che è ancora un numero molto grande, che continua a determinare un sovraffollamento e delle condizioni di accoglienza molto precarie. Ci sono tanti bambini e giovani ragazzi, in condizioni davvero difficili". "La presenza di Barroso oggi è stata molto importanti. Alcuni migranti, ad esempio quelli siriani, hanno potuto esprimere le loro richieste, le loro volontà. Molto spesso per i siriani l'obiettivo è arrivare in Germania, dove c'è una comunità consolidata.
Mentre per eritrei e somali le mete più ambite sono la Svezia e l'Olanda". "Enrico Letta ha annunciato che nel Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio è stato varato un decreto legge nel quale è contenuta una misura economica importante di copertura delle spese di accoglienza dei minori non accompagnati. Per quanto riguarda l'Europa, noi di Save the Children abbiamo chiesto a Barroso che venga applicato nella sua forma migliore il regolamento di Dublino che è stato appena riformato per facilitare le riunificazioni familiari dei minori che vogliono raggiungere Paesi europei dove ci sono loro parenti.
I Paesi europei devono facilitare questo meccanismo, questo è l'impegno che abbiamo chiesto a Barroso". Domani iniziativa contro il reato di clandestinità e per la libera circolazione delle persone organizzata per domani, giovedì 10 ottobre da Prendiamo la parola/Firenze. L'appuntamento è per le 17 davanti alla Prefettura di Firenze. "Lampedusa fiorentina abita in via Slataper, dove a decine, provenienti da quello stesso Corno d'Africa in guerra che ha commosso il Paese, vivono in condizioni umilianti e degradate nell'indifferenza dei più e soprattutto della politica cittadina.
Ma prima ancora si trovava in viale Guidoni, al Fosso Macinante, in viale Matteotti, all'ex Meyer -intervengono le consigliere di perUnaltracittà Ornella De Zordo e Adriana Alberici- e oltre che ignorati sono stati scacciati con la forza, gli stabili vuoti sono stati murati, i sanitari spaccati per non farli usare da nessuno. I profughi sbarcati sulle coste fiorentine sono stati ributtati nel mare dell'indifferenza e della totale mancanza di diritti, spesso direttamente dalle iniziative di forza di quella amministrazione che oggi piange lacrime di coccodrillo.
Si tratta dei bambini e delle bambine, delle donne e degli uomini, delle persone anziane che ormai da troppi anni chiedono che i loro diritti di rifugiati politici vengano concessi e rispettati. Il diritto alla casa, all’assistenza, al lavoro, alla salute, all'istruzione, diritti minimi per la sopravvivenza di ogni persona che vanno garantiti. Inutile ricordare che anche Firenze ha pagato un assurdo tributo con il suicidio di Mohamud Guled, profugo somalo, depresso per la situazione in cui era costretto a vivere, che il 13 Giugno scorso si è buttato da una finestra dello stabile occupato di via Slataper.
Un episodio che rivela l’insostenibilità delle condizioni di vita di chi, dopo aver lasciato la propria terra, in fuga dalla guerra e dalla fame, si ritrova in situazioni analoghe a quelle da cui era fuggito, sfruttato sul lavoro e senza la certezza di trovare una dimora. Cosa intende fare allora l'amministrazione comunale? Come intende il sindaco Renzi dare coerenza e concretezza alle sue parole? Servono impegni precisi, progetti, risorse e confronto serio con chi si prende carico da anni del problema.
Non bastano certo le belle parole, quelle le riservi al teatrino della politica: qui si parla di cose serie come i diritti umani". CGIL, CISL e UIL di Firenze, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale proclamata per questo venerdì 11 ottobre “Fermiamo le stragi nel Mediterraneo” invitano le Istituzioni, le forze politiche, le Comunità Religiose e le Associazioni Fiorentine a partecipare all’iniziativa che si terrà in piazza dei Ciompi, (di fronte alla Moschea), a partire dalle ore 19,00 per un momento di riflessione e di memoria comune.