Firenze– “La tutela dei minori è una delle deleghe che l’Agcom affida al sistema dei Corecom per quanto riguarda il monitoraggio dell’emittenza locale. Nell’ambito di questa delega abbiamo fatto un’azione sistemica sulle scuole secondarie, ex medie, dove abbiamo diffuso il vademecum Internet@minori@adulti, per istruire ed informare, senza allarmismi, sui pericoli del web e per un uso corretto di internet. Con l’Istituto degli Innocenti, da qualche mese, stiamo svolgendo un’azione di monitoraggio, chiamato ‘Famiglie nell’era digitale’, per capire gli effetti ed i risultati della diffusione del web nelle famiglie, mettendo stavolta al centro i bambini delle scuole primarie o elementari”.
Così si è espresso il presidente del Corecom Toscana, Sandro Vannini, intervenendo ieri al seminario “La famiglia nell’era digitale”, in cui sono stati presentati i primi risultati della ricerca. Con i bambini e le bambine di alcune scuole che sono state coinvolte nel progetto in platea, con la coordinatrice del progetto Francesca Conti a ricordare che la ricerca La Famiglia nell’Era Digitale è nella sua fase iniziale e al momento rappresenta un’indagine esplorativa, la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Alessandra Maggi, ha ricordato il progetto Trool su cui l’istituto è impegnato da tempo: “È un progetto importante, un progetto regionale, il cui scopo è fare in modo che anche i bambini possano usare internet in maniera consapevole”.
E sulla ricerca in corso: “Da un anno abbiamo questo protocollo con il Corecom per cercare di capire, rispetto a un uso più consapevole del web, quanto ha influito il lavoro dei bambini sulle famiglie. L’indagine che stiamo facendo mette a confronto le realtà dove i bambini e le famiglie hanno lavorato assieme. Siamo soddisfatti dei risultati. Ci stiamo rendendo conto che i bambini che hanno lavorato nell’ottica di un utilizzo più idoneo di internet riescono a dare un contributo concreto alle loro famiglie”.
Il monitoraggio ha come tema le “famiglie digitali”, in altre parole si propone di indagare come e in che misura i nuovi device della comunicazione sono presenti nei contesti di vita delle famiglie e sono utilizzati nelle relazioni familiari e sociali e nei processi di apprendimento e condivisione delle conoscenze. Una prima indagine esplorativa ha utilizzato come target le classi di “piccole storie” che seguono i laboratori di media education proposti dal progetto Trool. Successivamente il monitoraggio è stato ampliato ai genitori e agli insegnanti delle classi coinvolte nell’indagine esplorativa al fine di poter valutare l’influenza degli interventi di media education anche sulle famiglie.
Sta emergendo che i ragazzi possono essere navigatori sicuri e utilizzatori creativi e consapevoli delle nuove tecnologie e di internet e possono in questo essere di aiuto anche ai genitori, ai nonni, ai familiari. Parole di elogio per il progetto sono state spese dalla dirigente ufficio Corecom dell’Agcom, Maria Pia Caruso, che ha sottolineato “la bontà di iniziative come queste”. Il Corecom Toscana, attraverso l’Istituto degli Innocenti, sta sviluppando un “progetto pilota” che può essere preso ad esempio anche da altri Corecom regionali.
E sulla stessa linea d’onda si è espresso anche Renato Burigana, consigliere delegato dal Corecom per seguire questo monitoraggio, che ha commentato: “Progetti come questi sono utili e al momento non possono che rappresentare il primo step di un lavoro che in futuro sarà più ampio ed analitico”. (mc)