Tutto si deciderà sullo strappo di Fiesole, dopo aver attraversato anche il San Baronto, ma la tappa di domenica, ultimo giorno di Mondiale è molto lunga. Quasi 7 ore di corsa aspettano i ciclisti sotto un cielo minaccioso che il meteo preannuncia buio e tempestoso. Dalla postazione di Nove Da Firenze all'interno del Mandela Forum a pochi metri dal traguardo del Mondiale di Toscana ecco il pronostico di alcune stelle del ciclismo nostrano: Francesco Moser: La Toscana ha superato l'esame.
Firenze è conosciuta in tutto il mondo, gli stranieri soprattutto approfittano di vedere Firenze con i mondiali. Si aspetta pioggia per domani. Il percorso non è durissimo, si faranno solo 10 giri del circuito, se facessero come ai miei tempi... ci voleva un bel rapporto per andare in salita. La corsa si decide negli ultimi due giri concentrando tutte le energie lì, ma occorre lavorare molto prima, all'inizio, per far sì che la gara si decida nel finale. Vincenzo Nibali lo aspettiamo, sarà lui il capitano degli azzurri e con il brutto tempo è avvantaggiato, poi ci sono Gilbert, Cancellara ed anche Martin che è un cronometrista ma nella gara in linea può dire la sua. Professionista dal 1973 al 1988, vince un Giro d'Italia, tre Parigi-Roubaix, due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo, oltre ad un campionato del mondo su strada e ad uno su pista.
Con 273 vittorie su strada da professionista precede Giuseppe Saronni (193) e Mario Cipollini (189) e risulta a tutt'oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi all'attivo. È inoltre terzo assoluto a livello mondiale, alle spalle di Eddy Merckx (426) e Rik Van Looy (379), ma davanti a Rik Van Steenbergen (270) e Roger De Vlaeminck (255) Andrea Tafi: Un'occasione importante per la nostra Toscana su un percorso esaltante con tantissima gente ad applaudire gli atleti.
Da buon italiano spero in Vincenzo, ma ci sono tanti pretendenti che hanno il dente avvelenato e vogliono complicarci la vita, metto Cancellara davanti a tutti e subito dopo il Belgio e la Colombia, con i primi che contano su Gilbert. Occhi bene aperti sugli olandesi. La nostra nazionale può fare il massimo onorando i colori iridati. Io anticiperei e alla fine della discesa di Fiesole prenderei con qualche metro di anticipo la via Salviati per stare con quelli che vanno bene in salita. Corre al fianco di grandi campioni come Franco Ballerini, Michele Bartoli, Johan Museeuw e Paolo Bettini.
Vince ventidue corse tra cui il Campionato italiano nel 1998 e sei classiche: il Giro di Lombardia e la Parigi-Bruxelles nel 1996, la Rochester International Classic nel 1997, la Parigi-Roubaix nel 1999, la Parigi-Tours nel 2000 e il Giro delle Fiandre nel 2002. Il suo nome è legato soprattutto alla Parigi-Roubaix, detta anche Inferno del Nord, dove oltre al trionfo del 1999 ha collezionato anche un terzo posto nel 1996 e un secondo l'anno dopo. Le prestazioni generali gli valgono le convocazioni in Nazionale per i Mondiali del 1996, 1998 e 1999 Davide Cassani: Sembra che il tempo peggiorerà e ci sarà pioggia.
Per Nibali è meglio ma non lo vedo un tracciato per scalatori, più per corridori da grandi classiche. Abbiamo però Pozzato che potrebbe tenere duro e cercare la volata, così Scarponi, Visconti o Paolini. Vorrei vedere la nazionale attiva fin da metà gara perché se arriviamo alla fine con circa trenta corridori non usciamo dal pronostico Cancellara o Sagan. Cercherei di anticipare, una fuga può andare a buon fine con una decina di uomini, si fa fatica ma non meno di altri tracciati mondiali, ci sono una discesa tecnica ed una più pedalabile. Specialista nelle fughe da lontano è considerato uno dei migliori gregari nei primi anni novanta.
Ha vestito spesso la maglia della nazionale italiana nei Mondiali su strada ed ha avuto l'onore di indossare la maglia a pois del Tour e al suo attivo vanta 27 vittorie, più di 500 000 chilometri nelle gambe, oltre 1500 corse tra cui 12 Giri d'Italia, nove Tour de France e nove partecipazioni ai campionati del mondo Antonio Lenoci