Firenze – “In primo luogo voglio esprimere la sentita partecipazione ai familiari delle persone coinvolte dagli eventi luttuosi che si sono registrati nel sistema sanitario toscano nelle due scorse settimane”. Lo ha detto l’assessore alla sanità Luigi Marroni in apertura della comunicazione con la quale ha risposto alla interrogazione dei consiglieri del Pdl Stefano Mugnai, Alberto Magnolfi, Andrea Agresti e Alessandro Antichi in merito ai pazienti deceduti all’ospedale di Grosseto e di Orbetello (Gr) e a quella del consigliere Giuseppe Del Carlo (Udc) in relazione al “decesso avvenuto a Pietrasanta (Lu) per mancanza di defribillatore su aumoedica della Asl 12”.
“Si tratta di eventi”, ha affermato Marroni, “che sono al confine tra l’errore umano e l’applicazione delle procedure, per cui la Giunta è impegnata ad adottare misure di carattere tecnologico e psicologico che aumentino i livelli di sicurezza”. Riguardo al caso di “errata trasfusione” avvenuto all’ospedale di Grosseto, l’assessore Marroni ha specificato che dal 2006 tutte le Asl seguono il protocollo di sicurezza trasfusionale. “La causa è attribuibile”, ha affermato, “a un errore da distrazione umana per interruzione”, mentre “è escluso”, ha aggiunto, “che ciò possa attribuirsi a carenza di personale, visto che in servizio c’erano 6 operatori rispetto ai 5 previsti”.
Dopo aver ricordato che la Giunta regionale ha approvato, la scorsa settimana, una delibera specifica “per migliorare ulteriormente la sicurezza trasfusionale”, l’assessore ha detto che la Giunta “è in attesa dei risultati dell’autopsia per vedere se c’è una reale correlazione tra l’errata trasfusione, che si è verificata, e la morte del paziente”. Circa il caso di embolia polmonare che ha portato al decesso di una ragazza all’ospedale di Orbetello, Marroni ha sottolineato che “siamo in attesa dei risultati delle indagini della magistratura e di quelle della commissione ministeriale per vedere se si sia di fronte a un caso di responsabilità professionale”.
Anche nel caso di Orbetello, ha aggiunto, “la presenza medica e infermieristica era adeguata alle esigenze del reparto”. Infine, rispetto al decesso avvenuto a Pietrasanta per l’assenza del defribillatore a bordo dell’automedica della Asl 12 intervenuta, l’assessore Marroni ha specificato che i “controlli della strumentazione di bordo sull’auto erano stati regolarmente effettuati all’inizio del turno, così come prevedono le procedure. La check-list era risultata a norma, ma non ha rilevato l’assenza del defibrillatore”.
La Giunta regionale, ha annunciato, “integrerà il protocollo relativo ai controlli per alzare i livelli di sicurezza ed evitare il ripetersi di un simile evento che, a livello statistico, è il primo che si verifica in Toscana”. Nel corso della comunicazione l’assessore Marroni ha anche risposto a una interrogazione del consigliere Del Carlo circa “l’affidamento del servizio di assistenza in hospice e a domicilio dei pazienti oncologici in fase terminale presso le Asl 1 e 2 di Massa e Lucca”.
Marroni ha ricordato che la Regione ha emanato molti provvedimenti a favore dei centri residenziali per le cure palliative improntate “alla centralità della persona, dell’umanizzazione e dell’appropriatezza della cura”. Gli indirizzi, che hanno recepito tutte le direttive nazionali in materia, “riguardano anche le associazioni di volontariato accreditate”. Marroni ha ricordato che “sono da considerarsi impropri i ricoveri ospedalieri dei pazienti seguiti dalla rete dell’assistenza in hospice o domiciliare” e ha chiarito che le cure domiciliari “sono meno costose di quelle in hospice, ma non sempre si può ricorrere a questa soluzione perché non sempre è la cura più appropriata”.
Infine, ha ricordato che l’Estav ha riaperto il bando di gara per l’affidamento del servizio. “Non si tratta di dire se sono soddisfatto o no della risposta dell’assessore, ma valutare il perché questi fatti luttuosi sono accaduti. I cittadini quando si recano negli ospedali si preoccupano”. Così il capogruppo Udc Giuseppe Del Carlo interviene dopo la risposta di Marroni all’interrogazione sul decesso avvenuto a Pietrasanta per mancanza di defibrillatore su un’automedica e all’interrogazione dei consiglieri del Pdl Mugnai, Magnolfi, Agresti e Antichi sul ripetersi di errori nelle trasfusioni ematiche.
Del Carlo ha evidenziato l’ubicazione dei tre ospedali: “Si tratta – ha detto - di tre strutture Grosseto, Orbetello e Pietrasanta ubicate in zone turistiche, dove la popolazione in estate raddoppia. Siamo sicuri – è la domanda di Del Carlo – che l’organico sia a posto e che certi ‘errori umani’ che costano la vita a persone non siano dovuti alla mancanza di personale?” Il consigliere ha ribadito la necessità di eliminare questi errori: “La Giunta – ha affermato – deve preoccuparsi di certe disfunzioni nei settori emergenza-urgenza in sanità, le severe procedure di sicurezza non sono servite”.
Del Carlo si è detto insoddisfatto anche della risposta di Marroni alla sua interrogazione sul servizio di assistenza in hospice e a domicilio dei pazienti oncologici in fase terminale presso le Asl di Massa e Lucca. “L’interrogazione – ha spiegato il consigliere – mirava a rivedere il meccanismo di sinergia per l’assistenza Asl-hospice-domiciliari senza tagliare fuori il mondo del volontariato che finora ha svolto un ruolo eccellente con il riconoscimento unanime di tutte le famiglie assistite”.
Del Carlo ha ribadito che l’Asl 2 aveva fatto “una convenzione per 125 mila euro all’anno per l’assistenza domiciliare per un totale di 200 pazienti, mentre per l’hospice erano stati stanziati 516 mila euro per 134 assistiti quindi per un paziente assistito in hospice la cifra era di 3mila 212 euro annui mentre a domicilio di 625 euro”. “Sono insoddisfatto da una risposta generica rispetto ad una situazione tragica. La comunicazione doveva servire a capire perché avvengono e si ripetono certi errori umani”.
Così Stefano Mugnai (Pdl) ha replicato alla risposta di Marroni alle interrogazioni sui recenti decessi in sanità. Mugnai ha ricordato che “in Toscana negli ultimi 26 mesi ci sono stati cinque episodi di trasfusioni sbagliate. Credo – ha aggiunto il consigliere – che il sistema toscano sia troppo autoreferenziale, la tensione non va indirizzata ad evidenziare quello che va bene, ma quello che non funziona. Parlando con gli operatori sanitari, infatti, si capisce che le cose non vanno e che ci sono problemi e questo favorisce gli errori”.
“In una settimana – conclude Mugnai – si sono verificati tre eventi tragici, questo è grave. Siamo nella fase discendente della legislatura e non abbiamo ancora un Piano sanitario, sono errori di un sistema.” L’assessore Marroni è intervenuto in chiusura, puntualizzando come la sua presenza in aula in questa occasione fosse per fornire risposte specifiche alle interrogazioni in questione. “Sarò felice di commentare con voi gli esiti 2013 della sanità toscana tra venti giorni – ha detto –.
È strumentale parlare di crisi della sanità e di sistema in declino. Infine – ha concluso – non si può parlare di autorefenzialità, perché la Toscana è tra le regioni che denunciano di più in Europa e i nostri tassi di mortalità non alterano le performance sul risultato”. Il servizio di visite ed esami presso la Asl 6 di Livorno è sottoposto a un percorso di miglioramento e ampliamento. Lo ha spiegato in aula l’assessore alla Sanità Luigi Marroni, rispondendo a un’interrogazione in merito presentata dai consiglieri Idv Marta Gazzarri, Giuliano Fedeli e Marco Manneschi.
Marroni ha detto che per quanto riguarda il servizio Cup l’Asl segnala che esso è ormai operativo nelle farmacie su tutto il territorio di Livorno, e che da gennaio 2012 a maggio 2013 ha effettuato 73.367 prenotazioni. L’obiettivo ora è quello di far partire punti Cup decentrati presso soggetti istituzionali e del terzo settore, e a questo scopo è stata stipulata una convenzione. Inoltre, nel giugno 2012 è stato raggiunto un accordo per l’attivazione di una postazione presso il centro commerciale Coop di Livorno. Per quanto riguarda la situazione a livello regionale, ha spiegato ancora Marroni, nel 2010 449 farmacie su 1.112 avevano attivato il servizio Cup.
“Attualmente le farmacie che effettuano prenotazioni Cup rappresentano il 44% delle farmacie convenzionate – ha detto l’assessore – e la prenotazione è fornita anche dalle parafarmacie”. Marta Gazzarri ha chiesto un maggior impegno nel miglioramento del servizio di prenotazione di visite e di esami. “Partendo da un caso personale ho verificato come sia molto difficile prenotare alcuni esami a Livorno – ha spiegato la consigliera -. Le farmacie private sarebbero disponibili a farlo, ma trovano un muro.
E’ impensabile che gli utenti continuino a dover perdere delle intere mattinate solo per una prenotazione”.