“Chiarezza immediata sui casi delle morti sospette nelle Asl toscane”. A chiederla è la consigliera regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto), alla luce dei dati emersi in risposta ad una interrogazione con cui si chiedeva conto dei procedimenti penali in corso. “Ad oggi – spiega la consigliera – risultano pendenti 126 procedimenti penali per responsabilità civile terzi, 40 relativi al 2010, 45 al 2011 e 41 nel 2012. Di questi – aggiunge – 64 sono relativi a decessi: 22 casi nel 2010, 20 nel 2011 e di nuovo 22 l’anno scorso”. “I dati, registrati nel Sistema Regionale di Gestione Sinistri – continua Staccioli – fanno emergere una situazione che appare endemica al sistema sanitario toscano”. L’interrogazione fu all’epoca sollecitata dal caso di Leonardo Iardella, 40 anni, dimesso dall’ospedale di Carrara il primo giugno 2012 dopo un breve ricovero e rimandato a casa nonostante le proteste dei familiari.
L’uomo morì poche ore più tardi e la vicenda diede adito a una denuncia da parte dei familiari. “Su questa vicenda l’assessore alla Salute non ha potuto fornire risposte – dichiara Staccioli – in quanto il procedimento è ancora in corso e protetto da segreto istruttorio. Mi limito a ricordare che solo pochi giorni fa all’ospedale Versilia è avvenuto un episodio simile”. Il riferimento è al caso di Rodolfo Giannotti, 50 anni, deceduto dopo una giornata di cure in ospedale, giudicato in grado di tornare a casa dal personale ospedaliero.
“In epoca di tagli e sacrifici nel comparto sanitario – avverte Staccioli – è assolutamente vietato abbassare la guardia su fatti di questo tipo”. Avviare immediatamente all’ospedale fiorentino di Careggi il confronto sul ‘Progetto CTO’, ancora “in una situazione di problematicità e non chiarezza”, perché mentre si prevede entro fine anno il trasferimento delle neurochirurgie all’interno del plesso CTO sono ancora “tutti da definire gli aspetti organizzativi”. E’ la richiesta che il segretario generale della Funzione Pubblica Cisl di Firenze e Prato, Mauro Spotti rivolge al Direttore Generale dell’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, Valtere Giovannini. “Chiediamo l’immediato avvio di un confronto sulle tematiche organizzative relative al Progetto CTO che ci sembra in una situazione di non chiarezza e problematicità in relazione alle scarse risorse e al non avvio del progetto su cui la Direzione Generale si era impegnata” dice Spotti. “Il quadro –prosegue Spotti- è ancora più preoccupante pensando a scelte che potrebbero essere pericolose nel trasferimento delle Neurochirugie all’interno del plesso CTO.
Tutto il percorso neurochirurgico che dovrebbe diventare un’eccellenza rischia senza un confronto di non dare garanzia della continuità assistenziale nel passaggio da un livello all’altro: terapia intensiva, sub intensiva, degenza ordinaria. Siamo molto preoccupati e chiediamo un confronto immediato a garanzia di tutte le professionalità del comparto che noi rappresentiamo.” “Inoltre –riprende Spotti- siamo preoccupati dal clima creatosi perché da troppo tempo non trovano una soluzione le problematiche sull’orario di lavoro; ciò fa mancare infatti il giusto confronto sulle tematiche organizzative, che sono invece determinanti per la garanzia dei carichi di lavoro e per i criteri di assegnazione degli utenti sui vari livelli di intensità.” Dopo la positiva esperienza del punto di ascolto per le donne vittime di violenza, attivato nel 2007 a Figline Valdarno grazie ad un cofinanziamento della Società della Salute zona fiorentina Sud Est e della Regione Toscana apriranno due nuovi sportelli territoriali.
Uno nel Comune di San Casciano Val di Pesa ed uno nel Comune di Pontassieve. Tutti verranno gestiti dal Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze Dopo la positiva esperienza del punto di ascolto per le donne vittime di violenza, attivato nel 2007 a Figline Valdarno e gestito dal Centro Antiviolenza Artemisia, grazie ad un cofinanziamento della Società della Salute zona fiorentina Sud Est e della Regione Toscana apriranno nei prossimi giorni due nuovi sportelli territoriali. Questi, che avranno sede nel Comune di San Casciano Val di Pesa e nel Comune di Pontassieve saranno attivati grazie al lavoro sinergico con il Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze L'attivazione di questi punti di ascolto rientra nel progetto finanziato dalla Regione Toscana "La rete dei servizi territoriali come risorsa nel contrasto alla violenza di genere.
Costruzione e implementazione di modelli integrati di intervento nei casi di violenza intra ed extrafamiliare a donne e bambini/e" (presentato dall'Associazione Artemisia in qualità di capofila in collaborazione con la Società della Salute Zona Firenze Sud-Est) che ha dato l'avvio nel marzo 2012 a un lavoro focalizzato alla creazione di una rete territoriale in grado di dare risposte omogenee e specifiche rispetto alla violenza di genere, in linea con l'applicazione della L.R. N. 59/2007, per migliorare la capacità del sistema locale di rilevare la violenza e di proteggere le vittime dirette e indirette. Ciò a partire dalle esperienze sviluppatesi nei territori coinvolti attraverso un confronto fra gli operatori/trici e l'individuazione di metodologie di lavoro condivise tra soggetti di varie culture organizzative e professionali.
Con l'ampliamento del progetto si intende trasferire su tutta l'area il modello di intervento e di sinergia fra i servizi e le istituzioni territoriali sperimentato per sei anni nella zona del Valdarno, anni in cui sono stati registrati ottimi risultati per quanto riguarda gli accessi, la messa in rete e l'ottimizzazione delle risorse dei servizi pubblici e del privato sociale. Si è inoltre potuto verificare che punti di accesso e consulenza specifici, radicati nel territorio, rendono possibili tempestivi interventi di valutazione del rischio e di protezione delle vittime e dei loro figli. Al punto di ascolto di Figline Valdarno nel 2011 sono stati registrati 13 nuovi accessi e 9 donne in carico, nel 2012 gli accessi sono stati 21 e le donne in carico 9. Dai dati riferiti da Artemisia risulta che escluso la zona del Valdarno, 53 donne residenti nella zona Fiorentina Sud Est si sono rivolte ai centri antiviolenza e 16 donne sono attualmente in carico. Dalla prossima settimana nella zona fiorentina sud est, saranno attivi tre punti d'ascolto per donne vittime di violenza intrafamiliare ed extrafamiliare dislocati nelle aree del Chianti, della Valdisieve e del Valdarno. "La SdS Fi-Sud-Est ha aderito con entusiasmo al progetto - dichiarano il Presidente della SdS Sud Est, Luciano Bartolini, l'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pontassieve, Monica Marini e gli Assessori alle Pari Opportunità di Figline Valdarno, Danilo Sbarriti e di San Casciano, Veronica Cei - consapevole da tempo che il problema della violenza di genere e verso i minori, oggi più in evidenza grazie all'opinione pubblica, è più diffuso e grave di quello che si può immaginare.
Invitiamo quindi i Sindaci e tutte e 15 le Amministrazioni Comunali ad informare i propri cittadini del nuovo e più diffuso servizio che andiamo ad attivare dalla prossima settimana e invitiamo le donne a servirsi se necessario, senza titubanza di questa opportunità!" Le donne residenti nei 15 comuni dell'area Fiorentina Sud/Est (Bagno a Ripoli, Barberino Val d'Elsa, Figline Valdarno, Greve in Chianti, Impruneta, Incisa Valdarno, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull'Arno, Rufina, S.
Casciano Val di Pesa, S. Godenzo, Tavarnelle Val di Pesa), che si trovano a vivere una situazione di violenza fisica, psicologica, economica, sessuale e stalking possono telefonare direttamente all'Associazione Artemisia che provvederà a fissare gli appuntamenti nella zona di residenza più vicina all'utente. Per informazioni e appuntamenti telefonare a Associazione Artemisia tel. 055-602311 Orari di apertura al pubblico: Lunedì - Venerdì 10.00 - 17.00 www.artemisiacentroantiviolenza.it