Firenze – Presentazione dell’attività svolta durante il 2012 dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. L’appuntamento è per lunedì prossimo, 15 luglio, a partire dalle ore 9.30 nella sala degli Affreschi in palazzo Panciatichi, in via Cavour 4. Interverranno Roberto Bocchieri, responsabile Cabina di regia regionale per il coordinamento delle politiche in ambito carcerario della Regione Toscana; Carmelo Cantone, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria toscana; Franco Corleone, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze; Antonietta Fiorillo, presidente del Tribunale di sorveglianza di Firenze; Michele Passione dell’Osservatorio carcere dell’Unione delle camere penali italiane. Nella relazione il Garante Alessandro Margara fotografa la situazione carceraria e i problemi che affliggono la sua popolazione, derivanti in primo luogo dal sovraffollamento.
Molte le questioni segnalate: lo scarso utilizzo di misure alternative, la pesante riduzione delle risorse economiche, che compromettono il recupero ed il reinserimento sociale dei detenuti, la necessità di un’applicazione estesa delle misure alternative, dal lavoro esterno alla semilibertà, per i tossicodipendenti. Nel 2012 l’ARS ha condotto la seconda edizione (dopo quella del 2009) dell'indagine sullo stato di salute dei detenuti, insieme ai responsabili dei 20 Presidi sanitari penitenziari toscani.
Il 71,8% dei detenuti nelle carceri toscane è affetto da almeno una patologia. La più diffusa è il disturbo mentale, che interessa il 41% degli internati. Dato allarmante se rapportato alla popolazione generale, dove la percentuale scende all’11,6% (studio ESEMeD). L’importanza del disturbo mentale nella valutazione dello stato di salute in carcere è confermato dal numero di suicidi, una delle principali cause di morte. Secondo i datii forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, nel 2012 in Italia sono 56 i decessi per suicidio su un totale di 153 morti (36,6%).
Secondo i dati dell'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, questo valore tende a mantenersi stabile a giugno 2013, dove si registrano al mese di giugno 24 decessi su un totale di 82 morti (29,2%). Ill tentato suicidio dei detenuti raggiunge una percentuale dell'1,9% in Italia e dell'1,3% in Toscana, superiore di ben 300 volte a quanto osservato nella popolazione generale.