La manifestazione contro la vendita della tenuta agricola di Suvignano che si è tenuta questa mattina a Monteroni d'Arbia, per chiedere che la tenuta, sequestrata alla mafia, non sia posta in vendita, ma sia possibile realizzare il progetto che ne prevede l'utilizzo da parte delle istituzioni locali e delle associazioni. "Per quanto è nelle mie possibilità farò di tutto per evitare la messa all'asta dell'azienda agricola modello di Suvignano, e ho chiesto all'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità di evitare una beffa per la Regione Toscana, gli enti locali e le tante associazioni di volontariato a partire da Libera, impegnati nella lotta alle mafie.
La tenuta di Suvignano è un simbolo della lotta dello Stato alle mafie, ed è un bene ormai diventato pubblico dopo essere stato confiscato alla criminalità organizzata nel 2007. Venderla al miglior offerente significa cancellare anni di lavoro, gestione e impegno per la legalità. Una scelta tanto più assurda se pensiamo alle difficoltà estreme causa burocrazie e vincoli di ogni tipo, nella dismissione di migliaia di beni e immobili pubblici inutili e inutilizzati". Lo ha detto il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis alla marcia per la legalita' "Riprendiamoci Suvignano" a Monteroni d'Arbia nel senese.
"Il contrasto alle mafie - continua D'Angelis - si favorisce anche attraverso la gestione e la piena valorizzazione dei loro beni e l'Agenzia dei beni confiscati deve salvaguardare una risorsa che non ha solo un valore economico ma anche culturale, sociale e civile senza rischiare di ridare alla criminalità organizzata la possibilità di rientrare in possesso di beni acquisiti nel tempo e sequestrati". “Dopo un manifestazione come questa abbiamo qualche responsabilità in più: rafforzare la nostra azione per la legalità e contro le mafie, ottenere il giusto utilizzo per questa tenuta, fare in modo che tutti i beni sequestrati abbiano una gestione culturale, sociale ed economica positive e siano autosufficienti.
Pensiamo dunque ad un percorso concreto all'interno del quale evitare la messa all'asta di Suvignano, predisporne una gestione efficiente, che faccia crescere l'occupazione, l'economia del territorio e i valori della legalità e aprire contemporaneamente una fase di nuova attenzione alla legalità stessa, alla lotta alle mafie, coinvolgendo le istituzioni e la società toscana e valutando se non sia il caso di produrre anche una nuova legge regionale toscana sulla legalità”. E' questo uno dei passaggi chiave dell'intervento che l'assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli, ha pronunciato alla manifestazione che si è svolta oggi "Questa tenuta enorme, la più grande del centro-nord, è un bene che dimostra e simboleggia il potere e la forza della criminalità organizzata, che cosa è in grado di fare anche nella nostra Toscana, e quindi nel centro e nel nord d’Italia.
Ma anche come sia possibile sconfiggerla. Ecco perché qui non si può correre il rischio andare verso una destinazione diversa da quelle previste prioritariamente dalla legge La Torre. Una legge che, ricordo, ha preso tal nome perché quel parlamentare, quel grande uomo, ha perso la propria vita proprio per questi valori". E, ringraziando Franco la Torre (il figlio dell'onorevole Pio, assassinato nel 1982 dalla mafia e padre della legge sul sequestro dei beni mafiosi) per la sua presenza, l'assessore ha ricordato poi come in Toscana siano 57 i beni sequestrati alle organizzazioni criminali, 32 dei quali sono stati consegnati dall’Agenzia nazionale ai soggetti che dovranno gestirli mentre sono ancora molti quelli per i quali non è ancora definita una gestione futura.
“Il nostro compito – ha aggiunto l'assessore Bugli – è quello di far funzionare e mettere a reddito queste aziende anche coinvolgendo il privato, ma in una gestione chiara, trasparente, redditizia, facendoli divenire luoghi di educazione alla legalità. Grazie quindi per essere qui e per la vostra presenza che è grande, spontanea e qualificata”. L'assessore ha ricordato infine la disponibilità del viceministro Filippo Bubbico, manifestata al Presidente Rossi, a riconsiderare la decisione di mettere all’asta la tenuta di Suvignano.
La prossima settimana è infatti previsto l'incontro per esaminare il progetto presentato da Regione Toscana e Enti locali per la gestione dell’azienda agricola e Bugli si è detto fiducioso nel suo accoglimento grazie all'impegno che la Regione, a partire dal suo Presidente, sta mettendo in questo.Ha ringraziato poi per il sostegno che stanno dando alcuni parlamentari, dicendosi certo che saranno a fianco di queste iniziative anche nei prossimi giorni, come hanno dimostrato alcuni di essi con la loro presenza alla manifestazione. “Una manifestazione grande e partecipata.
Ora lo Stato non sia miope, non pensi a far cassa con un bene il cui valore simbolico è molto più grande di quello economico”. Così commenta il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Giuseppe Brogi “La creazione di un tavolo permanente – dice ancora Brogi – rappresenta sicuramente un risultato positivo. E' necessario adesso che cittadini, associazioni e istituzioni lavorino insieme fianco a fianco per costruire una soluzione condivisa”. “Davanti a tanta partecipazione, le istituzioni hanno il dovere di farsi carico della responsabilità di dare una risposta concreta – osserva l'assessore provinciale Gabriele Berni– Suvignano deve tornare alla collettività, diventando uno spazio dedicato al sociale, ma anche un luogo di lavoro.
Le potenzialità produttive ed occupazionali della tenuta sono importanti e sono una condizione di sostenibilità economica per qualsiasi altro utilizzo. A questo va aggiunta, poi, la necessità di dare stabilità ai lavoratori che già operano all'interno della tenuta e che in questi anni hanno dovuto affrontare una situazione spesso troppo difficile e incerta”. “Questa giornata ci mostra come il tema della legalità sia sentito e importante per cittadini e associazioni – dichiarano la deputata Martina Nardi e la senatrice Alessia Petraglia– Per troppi anni si è rinunciato ad affrontare la questione della tenuta di Suvignano, che già da tempo poteva essersi risolta con il passaggio definitivo in mano pubblica.
D'altro canto, la presenza, oggi, di moltissimi parlamentari del PD e della maggioranza rende più che mai evidente come, con un po' di volontà politica, la soluzione sia alla portata. Ci mettiamo, quindi, a disposizione per proporre, sostenere e incoraggiare qualsiasi iniziativa utile a risolvere in maniera positiva questa vicenda”. Il 15 settembre alle 17.30 alle Terme di Chianciano Giuseppe Martorana, del Giornale di Sicilia, intervisterà il procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari.
Si parlerà del lavoro investigativo sulle stragi del 92 e la nuova pagina scoperta dalla procura di Caltanissetta, il cui lavoro è incessante alla ricerca di verità sulle uccisioni dei giudici Falcone e Borsellino. All’incontro parteciperà anche il presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, da anni impegnato al fianco degli imprenditori che dicono no al pizzo e no alla mafia. Un no oggi necessario da dire in tutte le principali regioni italiane, dove purtroppo le mafie hanno ramificato i loro interessi illeciti.