Come gli inquinanti ambientali danneggiano il pancreas fino a causare diabete e cancro? Come il basilico, utilizzato per il pesto, può aiutare nei disturbi della tiroide? A che punto è la ricerca per realizzare stent con leghe che favoriscano un diverso accrescimento cellulare? E’ possibile realizzare vasi capaci di agevolare lo sviluppo delle piante limitando il consumo di acqua? Al posto del sangue è possibile utilizzare la saliva affinché le analisi mediche siano meno invasive e meno dispendiose? Possono essere realizzati nuovi prodotti recuperando gli scarti della pelle conciata e coinvolgendo nanopolimeri? Questi alcuni esempi pratici che intrecciano ambiente e salute con ricerca e industria, sullo sfondo di un’intesa sottoscritta oggi , a Firenze, fra soggetti istituzionali pubblici (Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pontedera) con l’Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant’Anna e due strutture di ricerca (Pontlab srl e Centro di Competenza NEST sulla nanotecnologie). La Regione Toscana – sottolinea Stella Targetti, vicepresidente con delega alla ricerca – si impegna a favorire la cooperazione fra tutti i soggetti firmatari dell’intesa nel quadro delle politiche attive per la ricerca, il lavoro e la formazione.
Dal canto loro i soggetti convengono di operare in modo coordinato per sviluppare progetti soprattutto in ambito Life Sciences e biomedico finalizzati non solo allo studio dei meccanismi di danno biologico indotto da cause genetiche e ambientali ma anche alla prevenzione di tali danni e al trattamento delle loro conseguenze. Si punta anche a utilizzare in modo coordinato e sinergico le proprie infrastrutture e le proprie strumentazioni condividendo conoscenze culturali e tecniche, ottimizzando le risorse e promuovendo il conseguimento di brevetti e la nascita di nuove imprese. L’intesa ha durata triennale ed è tacitamente rinnovata.
Viene costituito un gruppo di monitoraggio.