La Squadra Mobile di Firenze ha arrestato ieri un cittadino egiziano di 33 anni accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, minaccia aggravata e violenza privata. Gli uomini della “Sezione Reati contro la Persona”, guidati dal Dr. Alessandro Ausenda, lo hanno rintracciato in mattinata nel comune di Bagno a Ripoli, dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini.
Domenica scorsa, la vittima - una fiorentina di 30 anni - ha trovato la forza di denunciare il marito. Gli inquirenti si sono messi subito a lavoro per ricostruire l’intera vicenda, che - iniziata nel 2010 – vede lo straniero responsabile di una serie di maltrattamenti nei confronti della coniuge. Dieci giorni fa la donna, dopo le ennesime lesioni subite dal marito, ha deciso di farsi accompagnare al pronto soccorso di Ponte a Niccheri, con il pretesto di dover effettuare una visita medica per problematiche di salute pregresse e di tutt’altra natura.
Una volta in ospedale i medici si sono subito accorti che le echimosi presenti sul corpo della 30enne erano evidenti segni di recenti percosse. Appena la vittima è rimasta sola col personale sanitario ha manifestato l’intenzione nel voler essere aiutata, confermando le valutazioni dei medici che hanno quindi optato per il ricovero della donna nella struttura. I genitori della ragazza hanno allertato la polizia che si è immediatamente attivata per ascoltare la storia direttamente dall’interessata.
Nel suo racconto, la vittima ha specificato di aver subito negli ultimi tre anni, ovvero durante l’intera durata della relazione col marito, immotivate violenze fisiche e psicologiche con l’imposizione di rigide regole comportamentali che le impedivano anche di uscire di casa o di ricevere familiari in assenza dell’uomo. Al centro delle violenze, avvenute talvolta davanti ai genitori della donna, sarebbe anche finita la suocera stessa dell’egiziano, ovvero la madre della parte lesa. A seguito di quanto emerso, il 25 agosto gli investigatori hanno denunciato lo straniero nei cui confronti il Tribunale di Firenze, considerando la gravità del fatto, ha subito disposto in pochi giorni l’applicazione della misura cautelare in carcere.