Il 5 Agosto 1944, nel popoloso quartiere di Castello, i tedeschi in ritirata uccisero per rappresaglia 12 cittadini inermi. Una lapide di marmo, sulla facciata dell’Istituto Farmaceutico Militare in via Reginaldo Giuliani 201, riporta i loro nomi: Francesco Granili, Michele Lepri, Tullio Tiezzi, Mario Lippi, Ugo Bracciotti, Aldo Bartoli, Vittorio Nardi, Attilio Uvali, Francesco Jacomelli, Giorgio Biondo, Silvano Fiorini, Beppino Marzola. Il sessantanovesimo anniversario dell’eccidio è stato commemorato ieri mattina dall’assessore Caterina Biti e dal presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi insieme ai rappresentanti dei Comuni di Sesto e Campi Bisenzio, Andrea Guarducci e Riccardo Nucciotti.
Il corteo, con in testa il Gonfalone, ha preso il via da piazza del Sodo per dirigersi poi al Farmaceutico dove è stata una corona di fiori è stata deposta sotto la lapide che ricorda i dodici fiorentini barbaramente trucidati dalle SS pochi giorni prima della liberazione di Firenze. «La nostra comunità fu devastata dalla barbarie nazi-fascista – ha sottolineato il presidente Gianassi - lutti violenze, stragi. Ancora oggi non dimentichiamo e rendiamo merito al sacrificio di civili e partigiani grazie ai quali furono conquistate libertà e democrazia». La causa scatenante fu il tentativo di stupro nei confronti di una giovane del luogo da parte di un gruppo di soldati tedeschi.
Mentre la donna cercava di difendersi, partì un colpo di pistola che ferì uno degli aggressori. Il codice tedesco di guerra prevedeva però l'impiccagione per il reato di violenza carnale e i soldati aggressori, tornati al comando, riferirono che il loro commilitone era stato ferito da un italiano. Il comandante della zona, dette ordine allora di fucilare alcuni italiani per rappresaglia e gli ostaggi vennero presi tra i rifugiati nello scantinato del Farmaceutico Militare. (fn)