Firenze ha perso. "Nottata, quella appena trascorsa, all’insegna dei controlli straordinari delle Forze dell’Ordine, impegnate in una rete di protezione e tutela del centro cittadino, recentemente teatro di alcuni episodi di degrado, riconducibili principalmente alle manifestazioni di intemperanza dovute all’abuso di sostanze alcoliche". Che le notti fiorentine fossero una questione delicata ed un caso ancora aperto lo si era capito. I cittadini del centro storico sono esasperati: quei pochi residenti rimasti al loro posto non ce la fanno più.
Nelle difficoltà del vivere quotidiano uno o due notti brave possono passare, ma quando il degrado diventa la regola e i doveri restano gli stessi, si rischia la rottura. Nulla ha potuto il 'Patto per la notte' e nessun effetto ha riscosso il rinnovato accordo tra commercianti ed istituzioni. Incredibile da vedere e da sentire ciò che accade a Santa Maria Novella dove le Ferrovie chiudono il sottopassaggio ed invitano i viaggiatori a fare attenzione alle situazioni di degrado. Nessuno in questi anni ha mai voluto abdicare ed offrire la faccia di chi si rifugia nelle Forza dell'Ordine presentando una Firenze blindata, militarizzata agli occhi del mondo.
Residenti allo stremo hanno negli anni intasato i centralini di Polizia e Carabinieri e Municipale restando ore ed ore in attesa di una volante. Né Leonardo Domenici, né Matteo Renzi hanno mai voluto chiedere aiuto ai militari: una decisione troppo distante dall'idea di solidarietà e dal pensiero politico di origine democratica. La situazione deve essere diventata realmente pesante anche per gli addetti ai lavori e così il Prefetto Varratta si è assunto l'onere di confermare l'ordinanza anti alcool e di creare una vera e propria Task Force che garantisse un presidio fisso all'interno di una città divenuta altrimenti ingestibile.
I residenti contano poco al cospetto del turismo, lo si è capito, ma quando i turisti stessi iniziano ad essere in difficoltà ed i dati dimostrano che la città non è un'attrattiva notturna tanto che gli alberghi si svuotano ed i pernottamenti si riducono drasticamente, forse occorre aprire una riflessione profonda e rivedere, in parte, quella politica del vivi e lascia vivere. Impegnativo per la politica assumersi una simile responsabilità, un Prefetto invece, il braccio dello Stato sul territorio, ha il potere di superare lo scoglio filosofico e difendere un bene superiore. Non saremmo a dire che Firenze ha perso, se non avessimo oggi davanti i dati entusiasti della Prefettura: "Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Nucleo Guardie Zoofile sono nuovamente scese nelle piazze della movida, Sant’Ambrogio e Santo Spirito, già sottoposte a controllo nei precedenti servizi, e nelle zone limitrofe dove, i controlli verranno sistematicamente estesi, attesa la proficuità dei medesimi soprattutto sul piano della prevenzione e dissuasione".
Sembra il rapporto di un'azione di forza guidata da Silvester Stallone e Arnold Schwarzenegger. E' Firenze. 174 le persone identificate complessivamente in zona Oltrarno ed in zona Sant’Ambrogio, 87 i veicoli sottoposti ad accertamenti, 10 i cani controllati dalle Guardie Zoofile, 20 tra esercizi pubblici ed esercizi di vicinato sottoposti a verifiche amministrative. Dopo anni di battaglie, di micro e maxi ordinanze, di campagne illustrative, dissuasive, persuasive e tavoli e di tentati accordi ecco la scoperta: "L’abuso di sostanze alcoliche, spesso è causa o molla di episodi, più o meno gravi, di illecito anche penale che, talora, ledono il decoro ed il pregio della città e disturbano la quiete e le occupazioni dei residenti". Su questo si basano i risultati ottenuti, sulla prevenzione e controllo attraverso la presenza costante sul territorio.
Significa forse militarizzare una città? Le Forze dell'Ordine sono state costrette ad intervenire nonostante il momento anche per loro non sia dei migliori. Quotidianamente riceviamo i comunicati delle rappresentanze sindacali dei vari organi di polizia che operano in condizioni estreme di disagio e di ristrettezza di uomini e mezzi. I risultati sembrano premiare questa linea operativa, ma cosa ne è stato della dialettica, del confronto tra istituzioni e popolazione. Cosa ne è stato della tradizione sociale del capoluogo della Toscana? Antonio Lenoci