Firenze– Lo sciame sismico in corso in Lunigiana sta mettendo a rischio anche alcuni importanti edifici storici, in particolare nel comune di Fivizzano. Danni consistenti hanno infatti subito il Castello della Verrucola (XI° - XII° secolo) e la trecentesca Villa Pescigola. Sopralluoghi sono in corso nel medievale Castel dell’Aquila, di recente restaurato con tecniche antisismiche, a Palazzo Cojari e Palazzo Benedetti Chigi, entrambi di epoca rinascimentale, e nell’ex Convento del Carmine, edificato nel 1568.
Ne dà notizia Niccolò Rosselli Del Turco, Presidente della Sezione Toscana dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), il sodalizio di cui gli edifici citati fanno parte. Fortunatamente, i danni registrati non ne pregiudicano la stabilità. "Quando ci sono state le alluvioni mi hanno risposto che non c'erano soldi per la sicurezza idraulica -ha commentato alcune ore fa Enrico Rossi su Facebook- Ora che c'è il terremoto mi dicono che non ci sono le risorse per mettere in sicurezza scuole ed edifici pubblici.
Non si rendono conto delle guerre che ci sono nel Paese, compresa quella per l'emergenza lavoro. Sono un uomo di governo, mi rendo conto che per ogni scelta si deve pagare un prezzo, anche quello per esempio di rinunciare agli F35. Ma governare significa scegliere e la priorità è la messa in sicurezza del territorio dalle alluvioni e dai terremoti. Tanto più che oggi i nostri confini non sono minacciati da nessuno. Aggiungo che mentre si vogliono spendere 14 miliardi per gli F35 se ne investe uno solo per il lavoro.
Domando: non sarebbe meglio qualche cacciabombardiere in meno in cambio di scuole più sicure e territori più protetti dalle alluvioni? Per questo chiedo che il Parlamento decida di rinunciare all'acquisto degli F35 o almeno ad una forte riduzione della commessa". Il presidente ha detto che si è deciso di intensificare nelle zone terremotate la presenza dei soccorsi, con la disponibilità di nuove tendopoli con 2mila posti letto, mentre sono state verificate le disponibilità delle strutture di accoglienza nelle località della costa ("Se ce ne fosse bisogno, ma ci auguriamo di no", ha aggiunto).
Il presidente Rossi ha quindi ricordato la richiesta dello stato di emergenza, la necessità di primi finanziamenti (5 milioni) per far fronte alle urgenze e ha giudicato "interessante" la proposta avanzata da alcuni parlamentari di sostenere i privati che devono interventire con ristrutturazioni sugli immobili danneggiati con un meccanismo analogo a quello degli ecoincentivi (riduzione del credito di imposta). In questo momento sono state dichiarate inagibili 45 abitazioni in Lunigiana e 12 in Garfagnana, ma si teme che il conto possa salire con l'estensione dei controlli. "Soddisfazione per la capacità dimostrata sul campo dell'emergenza del dopo terremoto in Lunigiana e Garfagnana dal sistema di Protezione Civile regionale e nazionale con le associazioni di volontariato, riconosciuta anche dai sindaci e apprezzata dalle popolazioni.
Dal primo pomeriggio, su richiesta del presidente Rossi, il Dipartimento nazionale con il direttore generale dell'ufficio gestione delle emergenze della protezione civile, Fabrizio Curcio, ha assunto l'intera gestione fino al ritorno alla normalità. Lo Stato sta dunque garantendo la più efficace assistenza e ospitalità in moduli di tende e in strutture pubbliche e private (alberghi e camping) per 2000 posti letto a famiglie con case inagibili e alle centinaia di persone sotto stress per le continue scosse dello sciame sismico che non rientrano nelle loro abitazioni.
Resteremo al fianco di sindaci e cittadini fino al termine dell'emergenza". E' quanto afferma il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis al termine del sopralluogo a Fivizzano e degli incontri con il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, i sindaci, la Protezione Civile e le associazioni di volontariato.