L'offerta di posti letto in campeggi e villaggi turistici toscani è seconda solo al Veneto e si concentra prevalentemente nelle località marine (80% dei posti letto), mentre le città d'arte raccolgono il 6% e le località collinari il 5% dei posti letto. La percentuale più alta di presenze è raggiunta nelle province di Livorno e Grosseto: nella provincia di Livorno c'è il 35% dell'offerta, un quarto circa è nell'Arcipelago Toscano, il 29% in provincia di Grosseto e il 12% in quella di Massa-Carrara. Assente la ricettività all'aria aperta in provincia di Prato.
Si stima che il sistema della ricettività all'aria aperta occupi oltre 5.500 addetti (dei quali il 65% e' stagionale) e circa 6.400 addetti nell'indotto diretto (appalti, esercizi commerciali all'interno delle strutture, animazione, servizi esternalizzati ecc.) con un tasso di stagionalità che supera il 90%. Sono i dati forniti da FAITA Federcamping Toscana, che ha attivato da quest'anno l'Osservatorio turismo all'aria aperta in Toscana per il monitoraggio della ricettività nei campeggi, villaggi turistici, aree di sosta, parchi vacanze. Un universo di imprese che rappresenta una importantissime risorsa del turismo nella regione e che copre oltre un terzo della ricettività di tutta la Toscana. Quali sono le prime novità rilevate dal neo nato Osservatorio? Risponde Giampiero Poggiali. Presidente di Faita Toscana: “I dati previsionali per il 2013, raccolti alla fine del mese di maggio, segnalano un momento problematico per l'andamento del comparto "open air".
Dopo alcuni anni durante i quali i campeggi hanno tenuto testa al contrarsi della domanda, specialmente lungo le coste, contribuendo in maniera sensibile a sostenere il mercato, la prima rilevazione per il 2013 fa scattare qualche preoccupazione, seppur non in tutte le aree della regione. Le imprese della costa prevedono una diminuzione di presenze stimata intorno al 2,3% mentre annunciano un aumento dell'1,8% quelle nelle città d'arte. Le maggiori difficoltà sono segnalate in ambito montano. Poggiali: "Le prenotazioni stentano ad arrivare, ma abbiamo forti speranze che la prossima rilevazione, prevista per luglio, inverta la tendenza.
Dobbiamo infatti considerare l'effetto che ha avuto il maltempo di quest’anno sulla scarsa propensione dell’utente a prenotare, ed e' inoltre ormai strutturale l’inclinazione al last-minute. Se la diminuzione dovesse essere confermata i posti letto occupati sarebbero circa il 70% per il mese di luglio e l'80% per agosto". Secondo i risultati dell’osservatorio gli operatori tenteranno di mantenere il livello reddituale più diminuendo i costi che non ricorrendo al meccanismo di riduzione dei prezzi che nel passato ha visto aumentare sì le presenze ma a fronte di un sensibile calo dei margini operativi.
Quali sono le caratteristiche del campeggiatore o frequentatore dei villaggi in Toscana? L'ospite dei campeggi del 2013 è un turista che utilizza in modo intenso la possibilità di prenotare on line direttamente sul sito del campeggio (40%) e utilizza in maniera non molto dissimile gli intermediari, i portali on line e i consorzi di promocommercializzazione. Un clientela che tuttora mantiene un interessante livello di fidelizzazione, con valori mediamente intorno al 55%. Poggiali: "Ci troviamo di fronte a un mercato molto mutato, che non ha più come principale riferimento il turista con la tenda, il quale continua a amare la Toscana, ma numericamente non rappresenta nemmeno un quarto dei pernottamenti.
La domanda ora si rivolge principalmente a bungalow e case mobili (40%) o agli spazi adatti ai caravan (25%) e ai motorcaravan (18%)". Il turista di campeggi o villaggi, rispetto a quello degli alberghi e delle case, fa maggiore riferimento alle attività commerciali e ai pubblici esercizi. La spesa realizzata dai campeggiatori nel settore balneare toscano è stimabile in 300 milioni di Euro, il 35% circa della quale è imputabile ai pubblici esercizi. Una risorsa per tutto il territorio quindi.
Gli stranieri rappresentano il 43% degli arrivi e il 35% delle presenze: tedeschi, olandesi, svizzeri, francesi ed inglesi sono i più fedeli frequentatori. Si tratta di una intera varietà di utenti no frills ma molto esigenti per quanto riguarda il turismo responsabile e il rispetto per l’ambiente. Il campeggio non è il luogo del risparmio ma sempre più il luogo della natura, dove il cliente chiede servizi che ne esaltino il ritorno in termini di esperienza. “L’attenzione alla sostenibilità ambientale è molto importante per i nostri utenti – afferma Poggiali.
La nostra tipologia ricettiva è tra le meno impattanti. Un grosso passo avanti, sia in termini di risultati economici per gli operatori, sia in termini di ricaduta positiva sul territorio, sarebbe quello di investire sulla raggiungibilità dei campeggi tramite mezzi pubblici. In questo modo intercetteremo una fetta più ampia del mercato – i giovani – e renderemmo accessibile il settore a chi non si serve di mezzi propri”.