Firenze, 5 settembre 2012 – Il secondo trimestre 2012 conferma un rallentamento nel ritmo di crescita del tessuto imprenditoriale toscano: dopo gli incrementi medi dell’1,2% nel 2010 e dell’1% nel 2011, la crescita si ferma allo 0,5% fra aprile e giugno, leggermente al di sopra della media nazionale (+0,4%). In valori assoluti le imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana, a fine giugno 2012, raggiungono le 417.184 unità. Questi i dati contenuti nella nota Movimprese – II trimestre 2012, Natalità e mortalità delle imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana, elaborata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana. La natalità imprenditoriale è stabile sui livelli del primo trimestre, fermandosi al 6,8%, un valore in frenata rispetto al 7,4% del secondo trimestre del 2011 ed al di sotto della media storica osservata fino al 2008, quando i tassi di iscrizione risultavano in genere superiori al 7,5%.
In ulteriore ripresa le cessazioni d’impresa, che si portano al 6,3% dopo il 6,2% di inizio anno e il 5,9% del 2011. L’ulteriore lieve raffreddamento della crescita regionale si estende a tutto il territorio, anche se le province dell’area costiera (+0,6%) mantengono una dinamica migliore rispetto a quelle appartenenti all’area interna (+0,4%). Scendendo a livello provinciale, soltanto Pisa (+1,0%) e Prato (+0,9%), seguite da Firenze (+0,7%), Massa Carrara e Grosseto (+0,6%) registrano dinamiche superiori alla media regionale.
Per Livorno (+0,4%), Lucca e Arezzo (+0,3%) l’andamento resta debole ma positivo, mentre è negativo il dato di Siena (-0,03%) e – soprattutto – di Pistoia (-0,2%). Tra le forme giuridiche la crescita del tessuto imprenditoriale regionale è sostenuta ancora dalle società di capitali (+2,1%), anche se in tale ambito continuano a diminuire le società per azioni (-1,4%). Leggermente in calo le società di persone (-0,3%) mentre le imprese individuali restano stabili. Continua invece la crescita delle “altre forme giuridiche”, che registrano un +3,2% grazie anche al contributo delle imprese cooperative (+1,7%).
In netto calo le imprese iscritte all’Albo degli artigiani, con una riduzione pari all’1,3% dopo il -1,2% di inizio anno e il -0,4% del 2011, mentre l’espansione delle imprese non artigiane (+1,2%) fa comunque registrare un rallentamento rispetto al +1,6% del quarto trimestre 2011. Da segnalare, nel secondo trimestre 2012, la crescita dello 0,6% delle imprese femminili, che a fine periodo raggiungono quota 24,1% sul totale imprese; per le imprese giovanili, che rappresentano il 9,9% del totale imprese, si registra invece un calo del 3,6% nel corso del trimestre, con riduzioni in tutti i comparti economici (eccetto il turismo, +0,3%).
La maggiore presenza di imprenditorialità giovanile si osserva inoltre nelle costruzioni (15,2%), nel credito-assicurazioni (12,7%) e nel turismo-commercio (con valori intorno al 10%). Significativa al contrario la crescita delle imprese straniere (+4,8%), che portano la loro incidenza all’11,2% del totale imprese grazie ad incrementi sostenuti per tutte le tipologie giuridiche: le imprese straniere sono inoltre maggiormente presenti nei settori delle costruzioni (21,7% del relativo totale), nell’industria (15,5%) e nel commercio (12,4%). Il rallentamento nella crescita imprenditoriale osservato a partire dall’inizio del 2011 interessa tutti i principali settori regionali di attività economica, traducendosi in una diminuzione delle imprese registrate nel caso dei settori produttori di beni che risulta particolarmente sensibile per agricoltura – dove il calo è ormai strutturale – e costruzioni (in entrambi i casi la contrazione si aggira attorno all’1%). Dopo il rallentamento di fine 2011 e un’apertura di 2012 in negativo (-0,4%), l’industria limita invece le perdite facendo segnare un -0,1%, con performances molto positive nella fornitura di energia ed utilities (+8,8%).
Stabile il sistema moda rispetto ad un primo trimestre decisamente negativo (-0,6%); la meccanica allargata (metalli, macchinari, elettronica, mezzi di trasporto) resta nel complesso lievemente positiva (+0,2%), anche se i i mezzi di trasporto (-2,2%) evidenziano una forte contrazione; le altre imprese manifatturiere (-0,9%) riportano infine un’accelerazione del ritmo di caduta mostrato a fine 2011. Fra i macrosettori, solo le imprese del terziario risultano pertanto in crescita (+1,2%), grazie soprattutto alle buone performance dei servizi alle imprese (+3,6%), della ricettività-ristorazione (+2,8%), dei servizi sociali e alla persona (+2,1%), dei servizi avanzati (+1,9%).
Nell’ambito del terziario, l’unica flessione si registra per le imprese dei trasporti e della logistica (-0,5%).