Reattore nucleare di San Piero a Grado: dopo l’avvio della dismissione a fine anni Ottanta, adesso siamo nella fase di svuotamento della piscina di raffreddamento del reattore, con tanto di trattamento e smaltimento delle acque contaminate. E’ una procedura assolutamente delicata, su cui oggi – attraverso un’interrogazione a risposta scritta – il Consigliere regionale del Pdl Marco Taradash chiede alla giunta regionale garanzie per il territorio e per la salute pubblica.
«La storia del processo di decommissioning – spiega Taradash – è complessa sia per la natura della materia che per la qualità e quantità dei soggetti coinvolti nella definizione di parametri e procedure. Basti pensare che l’intera opera, iniziata alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, dovrebbe concludersi addirittura nel 2020. Questa però è una delle fasi più delicate poiché queste acque radioattive, pur trattate per abbattere i livelli di radioattività entro i limiti previsti dalla normativa, saranno poi sversate nel Canale dei Navicelli, che sbocca nel porto di Livorno già pesantemente inquinato.
Per questo vogliamo garanzie sul fatto che si verifichi che lo scarico delle acque trattate non produrrà un impatto significativo su ambiente e popolazione». Per ottenere rassicurazioni Taradash formula alla Regione due quesiti secchi. Nel primo si chiede che «garantisca la trasparenza sulle condizioni di svolgimento dell’operazione». Nell’altro si chiede proprio che « verifichi che lo scarico delle acque trattate non produrrà un impatto significativo da un punto di vista radiologico sull’ambiente e sulla popolazione, mettendo a disposizione delle amministrazioni locali e dei cittadini i dati e le conoscenze».