Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, dichiara che "Il nucleare dovra' produrre un quarto dell'energia elettrica del Paese (25%)". L'obiettivo del 25% di Scajola, rispetto al 18% di produzione elettrica, significa che il nucleare sara' il 4,5% del fabbisogno di energia elettrica. Si dice che la scelta nucleare serva a diminuire la nostra dipendenza di fonti energetiche (petrolio) dall'estero, si dimentica, pero' che la tecnologia nucleare e' di importazione, cioe' estera (Francia), che il combustibile (uranio) e' estero (il 58% delle riserve sono in Canada, Australia e Kazakhstan), e che la Francia con il suo 78% di produzione elettrica nucleare importa piu' petrolio dell'Italia.
Accordi con la Francia per la costruzione di 4 centrali nucleari entro il 2025? I tempi sono lunghi.
Nel 2003 si era individuato un sito nel comune di Scanzano Jonico (Basilicata) che offriva le necessarie garanzie ma la popolazione locale si ribello', la Giunta regionale (centro-destra) si appello' al Governo (centro-destra), cioe' all'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che annullo' l'operazione.
“Localizzare una vecchia e pericolosa centrale nucleare modello francese in un qualche territorio della Toscana è un sogno da dottor Stranamore, lo scienziato matto che aveva il simpatico volto di Peter Sellers.
Pura follia le ipotesi di fonte governativa che stanno circolando e che riguardano addirittura Pianosa, l’isola protetta nel più grande parco naturale marino d’Europa, o Montalto di Castro in piena Maremma”. Così Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, dopo l’accordo Berlusconi-Sarkozy sul nucleare. “Il nucleare che c’è oggi – continua D’Angelis - è la fonte energetica più costosa e più rischiosa perché resta aperta la questione dello smaltimento delle scorie radioattive, il problema della garanzia di sicurezza dell’impianto e dei cittadini, i costi altissimi che lo rendono improponibile e che immobilizzerebbero per anni milioni di euro sottratti all'efficienza energetica e alle fonti rinnovabili.
Impressiona la superficialità del Governo Berlusconi che fa propaganda non riuscendo nemmeno a finanziare la ricerca italiana del cosiddetto ‘nucleare pulito’ o di ‘quarta generazione’ i cui prototipi industriali saranno pronti non prima del 2025. Il ricorso al nucleare gli italiani lo hanno già bocciato e da tempo le famiglie e le imprese stanno investendo sul risparmio e sulle rinnovabili”. “Il Piano energetico della Toscana – conclude D’Angelis - non prevede l’installazione di centrali sul territorio regionale che sfruttino l’energia atomica.
La nostra politica energetica è centrata sul ricorso massiccio alle rinnovabili e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento che vede nel metano un carburante di transizione. La verità è che il nostro governo, unico paese industrializzato del mondo, cerca in tutti i modi di indebolire l'impegno italiano per una nuova politica energetica”.
"La popolazione della Maremma è contraria all’ipotesi di una centrale nucleare a Montalto di Castro o a Latina - ha sottolinearlo è Leonardo Marras , candidato del Centrosinistra a presidente della Provincia di Grosseto – Per il nostro territorio una centrale nucleare sarebbe una iattura insopportabile, che ne metterebbe seriamente in discussione lo sviluppo economico, fortemente caratterizzato dal turismo e dal suo indotto.
La provincia di Grosseto, infatti, con oltre cinque milioni di presenze turistiche ufficiali, ed il triplo considerando quelle nelle seconde case, sarebbe irrimediabilmente danneggiata. La forte connotazione ambientale del nostro territorio – aggiunge Marras – è invece perfettamente compatibile con lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, come eolico, fotovoltaico e solare termico. Una vocazione naturale sulla quale vogliamo insistere, per arrivare a produrre nei prossimi anni fino al 50% dell’energia fotovoltaica della Toscana.
Prima di realizzare nuove costosissime e poco sicure centrali nucleari, dobbiamo tutti quanti preoccuparci di raggiungere il “Tre20§”: 20% di risparmio energetico; 20% di riduzione di CO2; 20% di riduzione dei consumi di combustibili fossili. Non è un caso che attualmente i Paesi più avanzati stiano investendo su tecnologie “verdi” e sulle fonti energetiche rinnovabili, e che nel mondo si stiano attualmente costruendo solo tre centrali atomiche"