L'arcipelago toscano è un fenomeno geografico complesso e unico dal punto di vista ambientale e storico. Ma difficilmente troverete qualcuno che può vantare una conoscenza approfondita di tutte le isole che lo compongono. Facile incontrare appassionati frequentatori di Giglio, Giannutri, magari con casa all'Argentario, come pure di amanti dell'Elba per eredità familiare, che hanno visitato Pianosa e Montecristo, oppure cultori della pesca subacquea a Capraia, ma improbabile conoscere qualcuno che si muova a menadito attraverso le sette isole dell'arcipelago, in particolare Gorgona, davvero una perla sconosciuta ai più. Un'importante occasione di approfondimento la offre la recente pubblicazione del libro “Arcipelago nascosto.
Giardini, aranceti, carceri, torri e fortezze delle isole dell'arcipelago toscano” pubblicato da Paola Muscari e Mariapia Cunico, nella collana Giardini e paesaggio dell'Editore Olschki. Le autrici, che avevano già dedicato un loro volume ai giardini dell’isola d’Elba, le stavolta, con la collaborazione di Alessandra Contiero, accompagnano il lettore in un nuovo viaggio nelle altre isole dell’arcipelago, dalle Formiche di Grosseto agli scogli carcere del Mar Tirreno, alla scoperta di antichi giardini e orti dimenticati, fortezze e torri diroccate, prigioni e monasteri abbandonati.
Questo libro propone una rilettura del paesaggio dell’arcipelago, in chiave naturale e antropica, descrivendo vegetazione, morfologia, mare e storia. Ne esce una piacevole carrellata di aranceti fioriti e fortezze archetipali, in pagine corredate dalle foto di Marco Gulinelli ed Ennio Boga. Un racconto di agevole lettura che che percorre duemila anni di vita marina dalle ville romane al lavoro dei monaci eremiti, dall'intervento di Napoleone all'Elba ai giardini dell'Agronomo di Pianosa. Sono storie di pirati e invasori e delle torri-faro a difesa dei coloni, segni caratterizzanti di un arcipelago abitato e arricchito dall'uomo sin dall'epoca etrusca e sino ai giorni nostri, attraverso le repubbliche marinare e l'epopea medicea. Oggi che i fanalisti sulle torri di avvistamento non servono più, che la dismissione di quasi tutte le colonie penali sta provocando conseguenze sulla conservazione del paesaggio costruito per secoli grazie a terrazzamenti e vigneti, muretti e frutteti, orti e colombaie, i libro di Paola Muscari e Mariapia Cunico si interroga sulla prospettiva futura di queste isole, sul difficile equilibrio tra sviluppo e preservazione.
Che fare ad esempio del “Muro Dalla Chiesa”, ottocento metri di cemento armato che segnano indelebilmente la faccia elbana di Pianosa dai tempi del 41bis? La paesaggista veronese e l'architetto padovana scrivono, con un tocco lieve, pagine in cui traspaiono profumi e raggi di sole e tanta nostalgia di scenari marini inconfondibili. Una lettura piacevole, soprattutto per chi ha avuto la fortuna, e sono pochi, di salire a piedi sino alla vecchia fortezza pisana di Gorgona, chi si è lasciato cullare dalle onde nei pressi della Torre della Meloria, di chi ha ascoltato da Pomonte le canzoni francesi trasmesse dalle stazioni radio della Corsica che sembra si possa toccare.
Rivedrete la posidonia ondeggiare nella baia nord di Pianosa, cogliendo il fascino di un isola un tempo viva e abitata. Apprezzerete la storia plurisecolare del Giglio, che oggi lotta tenacemente per recuperare la sua immagine di paradiso ambientale, infrantasi contro la carcassa della Costa Concordia. Un'occasione importate per apprezzare il valore di un tesoro che l'arcipelago, in parte ancora incompreso, regala a tutti i toscani. di N. Nov.