Matteo Renzi torna dopo due anni al plesso didattico di Santa Maria a Coverciano la scuola 'rottamata' (abbattuta dallo stesso Renzi) diventata un cantiere dove a piccoli passi si è fatta grande una struttura importante per il quartiere e per la città. All'interno dell'area in costruzione ha già preso forma la palestra con auditorium per gli alunni delle elementari e tra i cumuli di terra il sindacio di Firenze rilancia la battaglia delle amministrazioni contro il mostro 'Il Patto di stabilità' che tiene prigionieri sindaci e giunte ed impedisce ai soldi pubblici di finire in tasca agli imprenditori, agli operai e di conseguenza nel mercato nazionale.
''Se il governo nelle prossime ore riuscirà a dare un segnale, bene, ma giovedì i sindaci si riuniranno a Roma per prendere posizioni anche clamorose - ha sottolineato Matteo Renzi - altro che massimi sistemi, basterebbe un piccolo gesto per dare una mano all'economia. Abbiamo i soldi e non possiamo spenderli perché manca un timbro" Quasi 20mila i cantieri fermi in Italia. Il sindaco rifiuta poi la domanda sulle consultazioni politiche al Quirinale con una battuta "Mica le faccio io le consultazioni, sono qui per parlare di cose concrete, parliamo di Scuola". Il Patto di Stabilità viene additato come il gancio che trattiene il volano dell'economia.
In Italia il mondo economico ha girato per anni attorno ai cantieri edili sostenuti soprattutto dal denaro pubblico, spesso usato senza alcun criterio di giudizio, producendo errori ed orrori che restano sulle spalle di tutti. Il Patto ha imposto dei parametri di spesa contenutivi che adesso si fanno sentire in tempo di crisi e se le imprese non vengono pagate, l'intero indotto implode, sparisce, senza poter riattivare il 'sistema mercato'. Viene da domandarsi, davanti all'ennesima richiesta di sbloccare il Patto, se adesso la 'lezione' sia servita: ma soprattutto il virtuosismo potrà mai valere qualcosa? AL