Confusione e caos in plancia subito dopo l'impatto con l'isola del Giglio. Ordini incompleti e incomprensioni tra il comandante Francesco Schettino e il timoniere. Esecuzioni sommarie o sbagliate. Casuale indirizzarsi della nave verso l'isola. Questa è la conclusione a cui sono arrivati i periti del gip di Grosseto in una relazione di oltre mille pagine e 7 dvd. Lo rivela un articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Stampa. Ordini incompleti Queste dinamiche - è la conclusione - hanno sicuramente aggravato una situazione gia' di per se' critica e possono avere concorso al verificarsi della collisione avvenuta immediatamente dopo''.
''Alle 21:39:31 - elencano i periti - il comandante ordina 300. In questo modo l'ordine è incompleto, in vicinanza della costa (circa un miglio) e' opportuno specificare l'angolo di barra del timone con cui effettuare l'accostata, determinando la velocita' con cui la nave accosta''. ''Alle 21:40:50 - continuano - a seguito di un nuovo ordine di rotta non compreso immediatamente dal timoniere, piu' persone partecipano al dialogo per riuscire a chiarire l'ordine impartito'', mentre poco dopo i periti scrivono che ''dalla concitazione dei dialoghi appare che il timoniere non sia reattivo come dovrebbe e che talvolta non comprenda, soprattutto in una situazione delicata come la vicinanza alla costa''.
''Dalle 21:44:48 alle 21:45:02 si rileva che il timoniere sbaglia a eseguire l'ordine del comandante''.Dalla successione degli eventi e dai relativi aggiornamenti della situazione provenienti da Schettino, Ferrarini sembra non avere il reale polso delle condizioni della nave''. E' quanto si legge in un passaggio della perizia sulla scatola nera depositata ieri al Tribunale di Grosseto, in merito al processo per il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio , avvenuto lo scorso 13 gennaio.
Roberto Ferrarini e' il 'fleet crisis coordinator' di Costa Crociere, cioe' colui che quella sera coordinava da terra le primi fasi dell'emergenza. ''Quando Schettino, alle ore 22.27.05, lo informa circa la presenza di tre compartimenti allagati - scrivono i periti nella loro relazione, riferendosi a Ferrarini - questi avrebbe dovuto suggerire prontamente al comandante che in questa condizione la stabilita' della nave era ormai compromessa procedendo alla diramazione dell'emergenza generale e successivo abbandono nave''.
''Invece da quel momento trascorrono 6 minuti prima che Schettino acconsenta all'emergenza generale e circa 27 minuti all'annuncio di abbandono nave - osservano ancora i periti - Se appropriati suggerimenti fossero pervenuti a Schettino da Ferrarini - i tempi per attivare le procedure di emergenza sarebbero stati piu' celeri''. Insomma "Ferrarini sembra non avere il reale polso delle condizioni della nave'' proseguoni i periti nominati dal gip di Grosseto Valeria Montesarchio. Impreparazione all'emergenza Parte dell'equipaggio destinato a incarichi chiave non conosceva i propri compiti in caso di emergenza''emerge in un altro passaggio della perizia L'allarme venne lanciato ''con colpevole ritardo'', sostengono i periti, secondo cui a una parte dei componenti dell'equipaggio erano stati attribuiti ''incarichi di emergenza senza che fosse stata fornita loro la familiarizzazione prevista per soddisfare i requisiti previsti dalla legge in casi di pericolosita''', e inoltre ''non tutto l'equipaggio era in grado di capire le istruzioni in caso di emergenza nella lingua di lavoro'', cioe' l'italiano.
Codacons L'associazione dei consumatori contesta la perizia. La denuncia è che la relazione "appare in diversi punti carente ed in altri eccessivamente benevola nei riguardi della Costa Crociere tendendo a minimizzare le sue responsabilita'", finendo con l'avere il comandante Francesco Schettino come il solo responsabile del naufragio avvenuto ai primi del gennaio scorso davanti all'Isola del Giglio.