Ginori e Seves, due aziende toscane in difficoltà che hanno rotto i rapporti con i propri imprenditori, che hanno fatto ricorso alla solidarietà sociale, che hanno capacità, ma manca chi investa su di loro. Piazza Duomo, Firenze, all’angolo con via Cerretani sono stati montati dei ‘laboratori di strada’ dove i lavoratori Ginori hanno dato dimostrazione a fiorentini e turisti incuriositi delle proprie abilità col tornio e la decorazione a mano, mentre quelli della Seves hanno mostrato i mattoni in vetrocemento nella cui produzione l’azienda è leader mondiale. A fare il punto della situazione è Mauro Fuso, presidente della Camera del Lavoro di Firenze: "Si tratta di due realtà particolari del nostro territorio, entrambe costituite da persone che spesso vediamo trattate come unità lavorative.
Quest'oggi la dimostrazione delle proprie competenze, la dimostrazione al pubblico di cosa significa lavorare alla realizzazione dei manufatti, ed insieme di due aziende che hanno sospeso la reale produzione da poco, vedere Seves che ha spento il forno a dicembre e adesso vive di semilavorati e materiali già stoccati in deposito. Si aspetta di capire quali siano le volontà dei dirigenti, verso una ripartenza che può passare solo attraverso un investimento, magari anche di nuovi soggetti, in una produzione che non può scomparire, sarebbe un errore enorme perdere Seves e Ginori" Agli operai della Richard Ginori che decoravano piatti in diretta, ai lavoratori Seves che mostravano la loro tipica produzione dei mattoni in vetro, l’assessore Simoncini ha ricordato che la Regione, a fianco delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni, sta proseguendo il lavoro per garantire, in entrambi i casi, una ripartenza delle attività e il mantenimento dell’occupazione.
Per la Richard Ginori, ha spiegato, si attende l’esito della gara indetta dal curatore fallimentare e che dovrebbe assegnare l’azienda ad un nuovo proprietario. Su questo fronte, ha detto ancora l’assessore, ci sono fondate speranze di trovarsi di fronte ad un’offerta credibile, in grado di garantire i posti di lavoro. Per la Seves, il rappresentante della Regione ha ribadito quanto emerso nel corso dell’incontro di qualche giorno fa con istituzioni, sindacati e azienda, con la decisione di incontrarsi nuovamente entro i primi di marzo.
Sarà l’occasione per verificare la credibilità delle proposte di acquisizione dell’azienda, sia per quanto riguarda la salvaguardia dell’attività produttiva che dell’occupazione. “Quelle di Richard Ginori e Seves sono due vertenze simbolo delle difficoltà e dei paradossi dell’economia attuale; due realtà che rischiano di scomparire non perché manca il lavoro, ma perché manca un imprenditore che sappia e voglia fare davvero il suo mestiere.” Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl di Firenze, Giovanni Ronchi, partecipando stamani all’iniziativa che i lavoratori delle due aziende fiorentine hanno attuato, dalle 11 alle 13, in piazza Duomo, nel capoluogo toscano. “E’ emblematico in particolare il caso della Ginori –ha detto Ronchi-, una manifattura di altissima qualità, con un marchio conosciuto in tutto il mondo, che è in crisi non perché non c’è mercato per il prodotto, ma per una cattiva gestione decennale.
Chiediamo uno scatto di orgoglio al nostro territorio, alle istituzioni e soprattutto agli imprenditori, a tutti i livelli, perché non può succedere che due realtà come queste, che hanno mercato, siano condannate alla chiusura. Sarebbe un crimine.” “Siamo orgogliosi delle nostre capacità e sicuri di poter competere con chiunque per quello che sappiamo fare e per l’impegno con cui lo facciamo” ha detto Lucia Sbolci, delegata Cisl nella Rsu Ginori. “Abbiamo solo bisogno di un imprenditore serio che faccia altrettanto.
Possibile che in tutta Italia non ce ne sia uno ?” Hanno portato il loro saluto e il loro sostegno al presidio il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, l'assessore al Lavoro della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi e l’assessore al welfare del Comune di Firenze, Stefania Saccardi.