Firenze – I sindaci revisori uscenti dell’Asl 7 di Siena sono stati ascoltati in commissione Sanità e politiche sociali, presieduta da Marco Remaschi, sul bilancio 2011. Una iniziativa legata alla richiesta di informazioni, da parte dello stesso presidente del Consiglio regionale, in presenza di un fatto straordinario: la presentazione di un esposto alla magistratura proprio sull’oggetto di quella attività. I fatti sono già arrivati agli onori della cronaca ed i sindaci revisori uscenti, Anna Paris e Cesare Sonzogno, hanno illustrato il loro punto di vista, con verbali, numeri e documenti alla mano.
In estrema sintesi: il Bilancio 2011 si è chiuso con una perdita di 10 milioni e mezzo; da qui le anomalie contabili emerse, incidenti sulla determinazione del risultato economico di periodo, anomalie consistenti in una serie di operazioni relative a errata o mancata registrazione di fatture, rettifiche di dati e sbagliate imputazioni di carattere economico, eseguite con tempi e modalità non facilmente ricostruibili. Le richieste di chiarimento dei commissari hanno quindi spaziato dai numeri fino alle persone.
Il vicepresidente Stefano Mugnai si è chiesto ad esempio – in tema di raffinata manomissione di bilanci, ha spiegato – come mai ancora una volta ci troviamo di fronte ad un dirigente più volte considerato esperto dalla Regione e individuato come perito anche nella vicenda dell’Asl di Massa. Secondo la consigliera Rosanna Pugnalini l’audizione si è trasformata in un interrogatorio e la commissione non è certo la sede più adatta. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Lucia Matergi, che ha chiesto ai colleghi di non affrontare questioni che non attengano al ruolo dei revisori.
A inizio seduta il presidente aveva invitato i commissari a chiedere chiarimenti, specificando ai revisori di rispondere liberamente su quanto di loro competenza. Il dibattito si è quindi chiuso con l’intervento di Pieraldo Ciucchi, che si è chiesto il perché di tali manipolazioni ed ha comunque concluso che – visto il lavoro dei revisori – il Consiglio regionale aveva ben riposto la propria fiducia. "Tommaso Grazioso – il cui operato come responsabile dei bilanci 2011 della Asl 7 è stato messo all’attenzione della procura di Siena con esposto del direttore generale della Asl senese Nicolò Pestelli e dell’allora presidente del collegio dei revisori di quella stessa Asl – non ebbe affatto un ruolo marginale nella revisione contabile del bilancio della Asl 1 di Massa Carrara come l’assessore Marroni vorrebbe poter affermare.- dichiarano i consiglieri regionali del Pdl Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità), Alberto Magnolfi (Capogruppo) e Jacopo Ferri - Tutt’altro.
Lo certifica la stessa giunta regionale in un decreto dell’avvocatura con cui lo nomina perito contabile di parte nel procedimento in cui l’ente si dichiara parte offesa rispetto alla vicenda “alla grave situazione di perdite economiche e finanziarie dell’asl di Massa”. Marrono aveva infatti dichiarato: "Per qualche giorno andò anche Grazioso (alla Asl 1, ndr), mi dicono che fosse in una posizione marginale» "Il dottor Tommaso Grazioso – si legge ancora nel decreto – dirigente amministrativo presso […] l’Azienda Usl 7 di Siena […] si è già occupato della questione dell’Asl di Massa, coadiuvando il Commissario ed ha maturato esperienza specifica nelle attività di revisione contabile dei bilanci di aziende sanitarie".
"Altro che «posizione marginale dunque!" - proseguono i consiglieri pdl- Decisamente un altro quadro rispetto a quanto affermato dall’assessore, il quale nell’agosto scorso minimizzava la vicenda e smentiva anche l’esistenza di un deficit nei bilanci del 2011 della Asl senese". "L’incarico di perito – spiegano gli esponenti del Pdl – precede di poche settimane la delibera 177 del 7.4.2011 con cui la Asl 7 di Siena, diretta all’epoca dei fatti da Laura Benedetto, comunica l’annullamento di una precedente delibera con cui aveva attivato un’apposita procedura concorsuale per un posto a tempo indeterminato di dirigente amministrativo.
Successivamente, prima con delibera 220 del 2.5.2011 e dopo con delibera 366 del 18.7.2011, si finisce per “affidare la responsabilità della U.O. Gestioni Economiche e Finanziarie in via esclusiva al dirigente amministrativo Grazioso Tommaso, a decorrere dal 1.8.2011”». "Una fila di kamikaze della contabilità che, assunti come fuoriclasse nel loro ramo di competenza, improvvisamente impazziscono e si espongono a responsabilità penali personali gravissime intervenendo in maniera raffinata nella sofisticazione dei bilanci delle Asl.
E senza nemmeno averne tornaconto personale. Da Massa a Siena, agli esperti individuati dalla giunta regionale e dalle Asl sarebbe accaduto proprio questo. Onestamente, è difficile convincersene" commenta alla fine il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl). "Dai sindaci revisori – racconta Mugnai – ci è giunta conferma del fatto che anche i bilanci della Asl 7 di Siena erano certificati. Non solo, a mia domanda diretta i due auditi hanno riferito che sì, anche la società di certificazione si sarebbe potuta accorgere delle anomalie nel bilancio 2011 di quell’azienda sanitaria.
Però non è successo: sono stati i revisori ad accorgersi che quel bilancio, dichiarato in pareggio fino al mese di maggio, conteneva in realtà una smagliatura da oltre 10 milioni". "I sindaci revisori – illustra ancora l’esponente del Pdl – hanno riferito che le anomalie rilevate erano state perpetrate con modalità raffinate ma erano di portata consistente, confermando che dal loro punto di vista la responsabilità è da individuarsi nel responsabile dei bilanci della Asl 7, ovvero Tommaso Grazioso.
Proprio come scritto nell’esposto-denuncia inviato alla procura di Siena dall’attuale direttore generale della Asl 7 Nicolò Pestelli e dal presidente del collegio sindacale". Ma non solo: «Riprendendo quanto acquisito dal Verbale 17 relativo alla seduta del collegio sindacale del 20/09/2012, ho posto un quesito su un consulente fiscale e tributario chiamato in causa con pesanti addebiti proprio dai revisori. Gli auditi hanno confermato di aver mosso rilievi anche al suo operato, ma la persona in questione è ancora consulente». Altra storia per Grazioso che invece, dopo l’esposto-denuncia, oggi non è più in forza alla Asl 7: «I sindaci revisori – ricostruisce Mugnai – hanno ricordato che Tommaso Grazioso ricopriva l’incarico di responsabile “in via esclusiva” dei bilanci dell’azienda dal maggio 2011.
Dunque, hanno riferito i sindaci revisori, quello del 2011 con i 10 milioni di deficit sarebbe stato il primo bilancio firmato da lui. Sarebbe stato, se non fossero invece emerse le problematiche rilevate e denunciate dai nuovi vertici Asl. Del resto più volte Regione Toscana e Azienda Sanitaria ne avevano, di delibera in delibera, tessute le lodi fino a proiettarlo nell’olimpo dirigenziale: lo avevano fatto nel decreto di nomina a perito di parte nel procedimento con cui la Regione si definiva come parte offesa nella vicenda Asl 1 di Massa Carrara, ma anche nella delibera di conferimento dell’incarico “in via esclusiva” di responsabile dei bilanci.
Lì, è la delibera 366 del 18 luglio 2011, la scelta del dottor Grazioso viene motivata “valutata la rilevante esperienza maturata nel settore dal Dr. Grazioso Tommaso […] nonché gli ottimi risultati conseguiti fino al momento attuale, che dimostrano impegno, capacità professionali, tecniche e gestionali di adeguato livello”». «Difficile – ribadisce Mugnai – immaginare che un tecnico tanto preparato di punto in bianco si metta sua sponte a produrre anomalie contabili, avendone solo rischi e nessun vantaggio dato che, come si legge nell’esposto-denuncia del luglio scorso, “non sono emersi elementi od indizi di sorta per affermare che alcuno si possa essere appropriato di denaro aziendale e sembra sussistere soltanto un non facilmente spiegabile comportamento di occultamento del passivo Aziendale: il tutto sulla base di una vera e propria programmata e preordinata complessa ed assai sofisticata manomissione delle scritture contabili) con modalità e tempi assai difficili da rilevare e da ricostruire”». «Non mi sottraggo però alla riflessione politica su come si scelgono certe figure apicali, prima levandole agli altari con incarichi di responsabilità sempre maggiore, e dopo gettandole nella polvere a mo’ di capri espiatori quando emergono danni clamorosi.
Questo davvero non si spiega".