FIRENZE – La Giunta regionale toscana ha espresso parere positivo nell’ambito del procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) per la realizzazione della variante di San Donato (nei Comuni di Bagno a Ripoli e Rignano sull’Arno) sull’autostrada A1, rispetto al progetto presentato dalla Società autostrade. Si tratta dell’opera più importante e delicata tra quelle previste nei 17 chilometri del tratto Firenze sud – Incisa Valdarno dell’Autosole, nell’ambito del suo ampliamento attraverso la costruzione della terza corsia e consiste nella realizzazione della nuova galleria autostradale San Donato, in direzione Roma, in aggiunta alle due già esistenti.
La nuova galleria sarà a tre corsie e lunga circa 1 chilometro. La Giunta regionale ha espresso parere favorevole “con prescrizioni e raccomandazioni”. Lo scavo per la realizzazione della nuova galleria verrà effettuato con metodi tradizionali (cioè senza l’utilizzo della fresa) e i materiali prodotti dagli scavi (circa 3,3 milioni di metri cubi) verranno utilizzati per i rilevati autostradali e i rimodellamenti morfologici, senza prevedere alcun esubero o conferimento in discarica, ad eccezione dei materiali di risulta dalle demolizioni. I 17 chilometri sono suddivisi in due lotti: il primo riguarda le tratte esterne e il suo importo a base d’asta è di 220 milioni.
Il secondo, cioè la variante di San Donato, ha un costo di 190 milioni, il che porta il totale generale a 410 milioni di euro. La durata prevista per la realizzazione dell’intera tratta sarà di 5 anni e 7 mesi. Per il primo lotto serviranno 3 anni e 7 mesi, mentre per il secondo saranno necessari 4 anni e mezzo, con un periodo di sovrapposizione dei lavori per il primo e per il secondo lotto, di 2 anni e mezzo. I principali aspetti ambientali previsti della delibera sono relativi all’utilizzo dei materiali di scavo della galleria San Donato per la realizzazione di rilevati e rimodellamenti morfologici nell’ambito autostradale, la tutela della risorsa idrica sotterranea, la qualità dell’aria in fase di cantierizzazione (con particolare riguardo all’emissione di polveri), il trattamento delle acque di prima pioggia dei cantieri, il rumore in fase di costruzione e di esercizio. E’ previsto inoltre un Piano di monitoraggio della qualità dell’aria, del rumore e della risorsa idrica sotterranea.
Il nucleo di valutazione ha poi deciso di aumentare da 1 a 3 anni il monitoraggio della risorsa idrica una volta terminata la realizzazione dell’opera. La verifica dell’attuazione delle prescrizioni, in fase di progettazione esecutiva e di realizzazione dell’opera, da parte di società Autostrade per l’Italia verrà affidata ad un Comitato di controllo di cui fanno parte, oltre a rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dei Beni Culturali, anche la Regione Toscana, l’Arpat, l’Autorità di Bacino del Fiume Arno, la Provincia di Firenze e i Comuni interessati. Secondo il presidente della Regione ci sono adesso tutte le condizioni affinchè entro il 2013 si aprano i cantieri di un’opera importante per la fluidificazione del pesante carico di traffico che grava sul tratto fiorentino della A1, superando l’attuale imbuto che causa rallentamenti, inquinamento e talvolta incidenti. L’intervento, per il quale la Regione ha dettato precise prescrizioni di natura ambientale e progettuale, permetterà anche di dare impulso all’economia locale in un momento particolarmente delicato.
Fin dall’inizio del suo mandato il governatore toscano ha sottolineato come la modernizzazione infrastrutturale della regione rappresenti una delle chiavi di volta della ripresa economica. La delibera approvata ieri e il relativo allegato contenente le raccomandazioni e le prescrizioni saranno adesso inoltrati al Ministero dell’ambiente, titolare del procedimento di Via.