FIRENZE– Cambiamento, qualità, equità: sono le parole chiave che sostengono la riorganizzazione dell’intero sistema sanitario toscano, intrapresa non solo e non tanto per far fronte alla riduzione delle risorse, ma soprattutto per rendere il servizio sanitario più efficiente, appropriato, di qualità, eliminare sprechi e duplicazioni, rispondere in maniera sempre più adeguata ai bisogni di salute dei cittadini. E’ il senso della delibera che approva le “Linee di indirizzo alle aziende sanitarie ed alle Aree Vaste per il riordino del sistema sanitario regionale”, varata ieri dalla giunta regionale.
Un lavoro che ha impegnato in questi ultimi mesi l’assessorato al diritto alla salute nel ridisegnare l’organizzazione del sistema sanitario toscano, dai servizi sul territorio agli ospedali, dall’emergenza urgenza, ai laboratori di analisi, ai servizi della prevenzione. I contenuti della delibera, i principi ispiratori, le novità che riguardano organizzazione e funzionamento dei servizi, sono stati illustrati stamani, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni.
“La sanità toscana – ha detto Marroni – si trova a far fronte a una riduzione consistente di risorse, quando il bisogno socio-sanitario della popolazione tende ad aumentare. La sfida è generare più ‘valore’ per la popolazione con le risorse di cui disporremo”. Questa sfida ha due parole chiave, “due colonne – si legge nella delibera – che devono sostenere tutto l’edificio: qualità, cioè la risposta appropriata e pertinente, erogata con professionalità nei luoghi e con le modalità che possano garantirla al meglio; equità, perché tutti i cittadini abbiano le stesse possibilità di ricevere “buone cure”, indipendentemente da dove, con chi e con quali risorse economiche vivono.
“Facciamo tutto questo per dare qualità, equità e sostenibilità al nostro sistema sanitario, semplificare e migliorare l’accesso per i cittadini. La customer care, l’attenzione e la cura per il cittadino, è uno dei nostri obiettivi primari- dice ancora l’assessore Marroni – Sarà introdotto un nuovo approccio alla gestione delle risorse umane, così importanti nella gestione quotidiana della sanità e nel processo di riorganizzazione”. E verrano anche rinnovati i sistemi informativi. La Toscana possiede un sistema sanitario che viene, a ragione, reputato avanzato, ma anche nel nostro sistemna i modelli di tutela della salute ed erogazione dei servizi, anche se ripetutamente razionalizzati, riorganizzati, territorializzati, non saranno più adeguati se non saremo capaci di mutarli.
Se non si è in grado di rispondere bene e con tempestività ai profondi cambiamenti esterni, si rischia di avere un problema di regressività. “Senza un pensiero di cambiamento – dice ancora la delibera – sarebbe difficile costruire accettabili condizioni di equilibrio tra diritti e risorse, medicina e sanità, modelli e organizzazioni, domanda e offerta, conoscenze e prassi. Senza un pensiero di cambiamento, il diritto alla salute non ha futuro“. Le aree di intervento Queste le aree di intervento, nelle quali si articolano gli interventi previsti dalla delibera:
- Territorio, ospedale e residenzialità - Appropriatezza della produzione ospedaliera - Emergenza urgenza - Laboratori - Prevenzione - Farmaceutica, beni e servizi (questa area sarà oggetto di un’altra delibera).La concertazione Le linee di indirizzo sono state elaborate da appositi gruppi di lavoro, uno per ciascuna area.
Il documento è stato concertato e discusso con tutte le organizzazioni sindacali interessate attraverso un approfondito percorso di confronto. Entro il 1° marzo 2013, le aziende sanitarie e le Aree vaste stipuleranno protocolli attuativi vincolanti con gli enti locali, le organizzazioni professionali e sindacali e le Università. I tempi Tutte le azioni previste dalla delibera saranno attuate con una tempistica molto serrata, in ambito di Regione, Area Vasta, Azienda sanitaria (la competenza è diversa a seconda delle diverse azioni).
La maggior parte delle misure dovranno essere messe in atto entro 3 mesi, altre entro 6, altre ancora entro un anno. Una sola misura – l’unificazione dei sistemi informatici, di competenza di Regione ed Estav – prevede un tempo più lungo, 15 mesi. Le risorse: 42 milioni di euro Per supportare le azioni di riordino previste dalla delibera, la Regione ha deciso di investire su questa riforma, destinando alle aziende sanitarie la somma di 20 milioni di euro, più di metà della quale dovrà essere riservata all’implementazione delle azioni concernenti il riassetto del territorio.
I criteri di riparto delle risorse saranno definiti e comunicati alle aziende sanitarie entro marzo 2013. Un ulteriore fondo di 21.850.000 euro sarà distribuito a tutte le aziende sanitarie (Asl e AOU) in base ai risultati che otterrano in termini di appropropriatezza delle prestazioni, con metodi e criteri che verranno formalizzati nelle prossime settimane. “Queste cifre così consistenti – sottolinea l’assessore Marroni – sono un investimento che ci consente di realizzare questo piano di riorganizzazione, per risparmiare, certo, ma soprattutto per dare servizi migliori ai cittadini toscani”.