92 anni ormai prossimi; coraggio, intuito, risolutezza. Questo il profilo dell’uomo che, presentatosi ieri al Commissariato Rifredi-Peretola, ha denunciato – tra lo stupore e l’ammirazione dei giovani poliziotti – una tentata rapina ai suoi danni, resa vana dalla repentina reazione della vittima, sfuggita a due malviventi dopo avere “sferrato un pugno” ad uno di essi, datosi subito alla fuga unitamente al complice. Il fatto accade nel pomeriggio di sabato, lungo il Viadotto all’Indiano, quando l’utilitaria dell’anziano viene avvicinata da un veicolo con a bordo due uomini, uno dei quali lo invita con un cenno a fermarsi.
Accostata l’auto, la vittima inizia a discutere con uno dei malviventi che – dichiara l’anziano – “cercava di convincermi del fatto che lo avevo urtato, ma io ero sicuro di non averlo fatto, quindi chiedevo di far intervenire le Forze dell’Ordine”. Il malvivente simula, quindi, una telefonata “con un oggetto che non era sicuramente un cellulare”: la vittima, insospettita dal modus operandi dello sconosciuto, si allontana verso l’auto, dove viene raggiunta dall’uomo che, svelando le proprie cattive intenzioni, tenta di derubarlo del portafogli.
L’anziano, con prontezza e coraggio encomiabili, immobilizza il rapinatore e lo mette in fuga, sferrandogli un pugno al volto. “Faccio presente che sto per compiere 92 anni e tale situazione mi ha provocato molta agitazione”: così conclude la vittima, rimasta fortunatamente illesa, guadagnandosi il plauso di chi ne raccoglie ammirato il racconto, un racconto che induce a meditare sull’importanza, a fini preventivi, della più completa e capillare informazione del cittadino circa il modus operandi di chi, troppo spesso, nuoce o, come in questo caso, tenta di nuocere alle fasce cosiddette più deboli, agli anziani, dimentichi del valore aggiunto che essi apportano alla vita di noi tutti e del rispetto, della protezione che, per ciò solo, dobbiamo loro.