Basilica di Santa Croce: la gestione allo Stato

All’amministrazione pubblica gli oneri della manutenzione della chiesa e di un patrimonio di oltre 4500 beni di enorme valore storico e artistico. E’ stata firmato in Prefettura l’atto di concessione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2012 14:15
Basilica di Santa Croce: la gestione allo Stato

Da oggi per la basilica di Santa Croce anche una cornice giuridica. E’ il risultato del contratto di concessione firmato in Prefettura tra il vice prefetto Vittoria Messere e il legale rappresentante del complesso monumentale padre Vincenzo Coli. Una delle più importanti chiese di Firenze appartiene infatti al FEC – Fondo Edifici di Culto, gestito dal Ministero dell’Interno e amministrato a livello provinciale dai prefetti, che si occupa della tutela e valorizzazione di un grande patrimonio immobiliare.

Con la sottoscrizione del contratto, tappa finale di un lungo percorso dovuto alla complessità delle norme che regolano l’amministrazione dei beni ecclesiastici, è stata data finalmente una cornice giuridica alla gestione di Santa Croce, regolata finora da una semplice consegna tra il FEC e la congregazione religiosa che ne ha avuto la conduzione. Grazie all’atto appena siglato, il FEC concede in uso gratuito a tempo indeterminato all’ente ecclesiastico (denominato Provincia Toscana delle “SS.

Stimmate” dei Frati Francescani Minori Conventuali) la chiesa, la cripta, la cappella de’ Pazzi, la sacrestia e tutti i beni mobili artistici e storici che vi sono conservati (oltre 4500 tra affreschi, tombe, reliquari, lapidi pavimentali, paramenti, crocifissi, pale e arredi sacri vari). In base al contratto tutti gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria sono a carico dell’autorità ecclesiastica, così come la conservazione e il restauro di tutti gli oggetti custoditi. Il prefetto potrà disporre controlli triennali per verificare lo stato degli immobili e dei beni concessi. Il Fondo, istituito nella seconda metà dell’Ottocento a seguito della soppressione degli enti religiosi, dispone di un patrimonio di grande interesse storico-artistico che comprende non solo edifici sacri, circa settecento su tutto il territorio nazionale, ma anche siti di valore (come le case romane del Celio), volumi antichi e persino il complesso forestale di Tarvisio (Udine).

A Firenze include, oltre Santa Croce, Santissima Annunziata, San Marco, Santa Maria Novella, Santa Maria del Carmine, Santo Spirito, San Firenze, San Gaggio, Santa Maria Maggiore, San Paolino, San Salvatore a Monte, e inoltre l’Abbazia di Vallombrosa e il convento di Monte Senario. (sl)

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