L'azienda ha annunciato almeno 1000 esuberi; la causa: il pesante calo delle vendite dopo il decreto Balduzzi che riforma il settore sanitario e che tra le varie misure prevede che il medico scriva sulla ricetta solo il principio attivo del farmaco e non il nome commerciale. Un provvedimento nato con l'intento di tutelare il consumatore ma che di sicuro penalizza le aziende farmaceutiche. La Menarini leader nel settore ha comunicato ai sindacati la ferma volontà di ridurre drasticamente il numero degli addetti, si è parlato di almeno mille unità.
Intanto da ieri mattina a Firenze, e negli altri siti produttivi della Menarini, sono iniziate assemblee dei lavoratori, e scioperi. I sindacati chiedono alla proprietà di ritirare il piano e di convocare un tavolo per affrontare la questione. La Regione Toscana he deciso di aprire un tavolo di confronto a livello nazionale chiamando in causa i ministri Passera e Balduzzi. “La famiglia Aleotti e il gruppo Menarini non hanno alcun diritto di ricattare lo Stato e le Istituzioni'' commenta oggi la consigliera comunale Ornella De Zordo PerUnAltraciità. "Male fanno gli amministratori pubblici che stanno al gioco imposto dalla multinazionale, ovvero barattare il minacciato licenziamento di 1.000 addetti in cambio della cancellazione dell'obbligo per i medici di prescrivere il principio attivo, e non il farmaco di marca, introdotta dal decreto Balduzzi. Ornella De Zordo ricorda poi il passato giudiziario della multinazionale farmaceutica "Basti ricordare come dagli anni Ottanta in poi Aleotti abbia accumulato centinaia di milioni di euro in fondi neri truffando lo Stato proprio sui principi attivi dei farmaci, evadendo il fisco in una maniera così esagerata che al momento del patteggiamento con l'Agenzia delle Entrate per 330 milioni di euro il direttore del settore accertamento della stessa Agenzia definì la vicenda come il "caso più rilevante di evasione internazionale mai trattato in Italia". La De Zordo poi sulla posizione assunta dalla classe politica non manca di fare un'insinuazione: C'entra il salvataggio del Monte dei Paschi? "Colpisce in questo frangente, la levata di scudi, trasversale ai partiti, contro il decreto Balduzzi.
Si affastellano contro i farmaci generici dichiarazioni di esponenti di spicco - anche con responsabilità di governo a livello nazionale e regionale - di appartenenti al Partito Democratico, al Partito Socialista, al Popolo della Libertà, all'Unione dei Centro. Rimaniamo esterrefatti di come esponenti importanti della giunta guidata da Enrico Rossi rinneghino oltre 10 anni di politiche a favore dei farmaci generici da parte della Regione Toscana. Alla fine, tentando di ragionare con gli elementi pubblici a disposizione, ci chiediamo se tali prese di posizione non debbano trovar radice nel recente acquisto da parte della famiglia Aleotti di un pacchetto del 4% della banca Monte di Paschi di Siena.
Gli Aleotti diventarono allora, era il marzo scorso, il primo socio privato di Mps al prezzo stracciato di poco più di 30 centesimi ad azione contribuendo al difficile salvataggio della Banca caduta in disgrazia anche proprio per l'ingerenza bipartisan dei partiti nella gestione dello stesso istituto di credito”.