Sergio Marchionne ha corretto il tiro dichiarando di aver detto altre cose oltre la sciagurata frase su Firenze "Renzi è sindaco di una piccola e povera città" che ha fatto sollevare il popolo fiorentino, "E' stata una frase estrapolata dal contesto" ha detto l'AD della Fiat. "Credo che Sergio Marchionne abbia tutti i diritti di questo mondo di prendersela con me se non mi ritiene il suo candidato preferito, non c'è nessun tentativo di bloccare le sue considerazioni politiche ma con molta chiarezza su firenze non si scherza.
Su Firenze quella frase è totalmente sbagliata. E' una frase che non ha senso è una frase che fa male alla Fiat se fossi un'azionista sarei arrabbiato con marchionne non solo perché poi si vendono meno fiat a firenze ma anche e soprattutto perché se vogliamo dire che l'Italia è un grande Paese non si può non valorizzare la storia e bellezza di Firenze Alla luce di tutti questi motivi se marchionne ha voglia di prendersela con me lo faccia ma prima di parlare di firenze come si dice dalle nostre parti si sciacqui la bocca perché firenze è una città di valore riconosciuta in tutto il mondo" lo ha detto Matteo Renzi a margine della presentazione della guida dei vini dell'Espresso al Mercato Centrale di Firenze. Poi il sindaco ha iniziato il suo intervento rivolgendo alla platea il "Benvenuti in questa città piccola e povera..." tra gli applausi dei presenti. Sulla scivolata a gamba tesa di Marchionne è intervenuto anche il marchio Gucci - “Marchionne si è espresso con toni un pochettino bischeri, come si direbbe a Firenze, ma non ha tutti i torti nel dire che la città si è impoverita e degradata”.
Lo ha dichiarato Guccio Gucci, erede della dinastia Gucci e azionista della società TO BE G, dal 2008 brand d’eccellenza fiorentina nella produzione di borse di lusso e accessori in pelle cuciti a mano secondo l’antica tradizione toscana. L’imprenditore fiorentino, pur condannando i toni ‘eccessivi’ di Sergio Marchionne, accusa il sindaco Renzi di "avere completamente abbandonato la città a se stessa, lasciandola in balia di kebab, ambulanti irregolari e orde di turisti rumorosi e molesti che invadono un centro storico che rischia, in questo modo, di perdere il primato dell’orgogliosa tradizione artistica italiana che l’ha reso unico e famoso nel mondo".
“Firenze è ricca di turismo, ma di quello trash fatto di panini, fast food e negozi cinesi” commenta Guccio Gucci, accodandosi alle critiche dell’autorevole quotidiano tedesco Die Welt, che aveva definito il capoluogo toscano addirittura “un inferno semplicemente insopportabile”, a causa “dei branchi di turisti accalcati che occupano qualsiasi spazio vitale, non lasciando nessuna traccia di pace e meditazione e facendo di Chiese e Musei luoghi letteralmente traboccanti di gente” (http://www.welt.de/reise/article5376553/Nach-Florenz-im-Sommer-Auf-gar-keinen-Fall.html). Con un centro storico ad alto tasso di criminalità e con un’identità sempre più a rischio, Firenze è così vittima, secondo Guccio Gucci, di “un turismo che poco aiuta per il rilancio internazionale di cui avrebbe bisogno la città”.
“Firenze è una città grande a prescindere dai metri quadrati e ricca per quello che è, per quello che è stata e per ciò che rappresenta. Ma - conclude amaro l’imprenditore fiorentino - è una città sporca, trasandata, abbandonata, piena di tutto ciò che ‘non è’ Firenze. Meriterebbe molto di più per la sua storia, l’arte, la cultura. Cosa penso di Renzi? Forse avrebbe bisogno di una tirata d’orecchie: dovrebbe curarla meglio, questa grande e bellissima città, invece di impegnarsi a fare il futuro Premier.
Ha ridotto Firenze all’abbandono più completo e impoverita, in questo Marchionne ha ragione”.