Sirti, azienda di telecomunicazioni a livello nazionale, chede il licenziamento di 1000 lavoratori su 4000 di cui circa 50 a Sesto Fiorentino. Solidarietà da Rifondazione comunista ai lavoratori e impegno a sostegno della vertenza, con la richiesta di un intervento istituzionale affinché Sirti e Confindustria "non approfittino della crisi e dell’attuale congiuntura politica, che con la modifica in corso dell’art 18 della legge 300/70 potrebbe, in questa fase, essere usata come un grimaldello sui diritti dei lavoratori".
Presentata una domanda d'attualità-Di seguito il testo. "Sirti , azienda che si occupa, di telecomunicazioni, reti di energia, sistemi elettroferrotranviari, si è presentata al tavolo di trattativa al Ministero del Lavoro dove l'azienda si è presentata semplicemente con una comunicazione in cui diceva di voler aprire una procedura di cassa integrazione straordinaria per crisi. 1000 lavoratori su un totale di 4000 di cui 110 in Toscana nei tre stabilimenti di Pisa, S. Vincenzo e Sesto Fiorentino dove risultano circa 50 lavoratori.
700 le lettere già arrivate ad altrettanti lavoratori per la procedura di cassa integrazione per crisi. La preoccupazione tra i lavoratori Sirti è ancora più motivata se viste alla luce della modifica dell'articolo 18 prevista nella riforma del Lavoro. Un primo banco di prova ancora prima che l’iter della Legge sia concluso,ci da la cifra di quello che potrà succedere non appena daranno il via libera al licenziamento senza il reintegro obbligatorio dei lavoratori. Chi dovrà dimostrare che la crisi aziendale è reale e non un modo per delocalizzare manodopera e abbassare i diritti dei lavoratori che sono già attualmente assunti dalla Sirte? La vertenza Sirti sarà seguito da iniziative di protesta che i sindacati ed i lavoratori effettueranno anche allo stabilimento Sesto Fiorentino «Il nostro obiettivo principale – ha dichiarato la Fiom Cgil - è quello di riportare l'azienda ad un tavolo e riprendere la trattativa per poter giungere ad un accordo e scongiurare gli scenari più neri».
Rifondazione Comunista denuncia l’arroganza dell’azienda nel porsi al tavolo di trattativa Ministeriale e chiede se è questa la responsabilità sociale dell’attuale classe di industriali sostenuta da Confindustria? O piuttosto si preferisce la prova di forza alla Marchionne, che come si fede, produce un’accelerazione sociale drammatica della crisi ma nessun beneficio economico sul versante degli investimenti e della crescita dei redditi. Gli scriventi Consiglieri Provinciali dichiarano la propria solidarietà a tutti i lavoratori della Sirti e si attivano con il proprio impegno a sostegno della vertenza in corso, chiedono al presidente della Provincia e all’Assessore competente di riferire dettagliatamente sulla vicenda che vede il rischio del licenziamento di altri mille lavoratori sul territorio nazionale di cui una cinquantina sulla provincia di Firenze , nel comune di Sesto Fiorentino.
Chiediamo di sapere inoltre se la Provincia è stata coinvolta, per quanto di sua competenza, nella vertenza Sirti e se sussistono le risorse in accordo con la Regione Toscana e l’Amm.ne Comunale di sesto F.no, per attivare gli ammortizzatori sociali a sostegno dei salari e redditi dei lavoratori, che saranno ritenuti in esubero. Contestualmente il PRC richiede un intervento immediato sul piano dell’iniziativa istituzionale affinché la proprietà della Sirti assuma comportamenti responsabili e consoni alla gravità della crisi, non approfittando della attuale congiuntura politica che con la modifica in corso dell’art 18 della legge 300/70 potrebbe, in questa fase, essere usato come un grimaldello sui diritti dei lavoratori".