FIRENZE – Soltanto nell’acquisto dei farmaci, la Regione Toscana ha conseguito risparmi, nei soli primi 9 mesi di questo 2012, per oltre 700 mila euro. Ciò è stato possibile grazie alla semplice dematerializzazione nel ciclo ordine-bolla-fattura. In altri termini è bastato trasferire le procedure dal cartaceo al digitale per ottenere interessanti livelli di risparmio. I dati, elaborati dal Politecnico di Milano, derivano da un progetto (il “Sirius“) utilizzato dai tre Estav toscani (gli enti per i servizi tecnico amministrativi, in area vasta, delle Asl) e sono stati diffusi da Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’e-government, nel giorno inaugurale, a Pisa, di “Internet Festival“. “Questi dati spiegano bene – commenta Targetti - perché all’Italia serve una rivoluzione 2.0.
Grazie a Sirius e agli altri progetti toscani, i cittadini, le imprese e la stessa pubblica amministrazione risparmiano soldi, tempo e carta. Con progetti simili a questi su una scala nazionale, i risparmi sarebbero nell’ordine non di milioni ma di miliardi di euro. Per questo spero che l’Internet Festival di Pisa possa rappresentare anche un messaggio per il governo, che proprio in queste ore dovrebbe varare il decreto sull’Agenda digitale italiana: va fatto e va fatto bene, cioè deve essere finanziato a dovere, perché la digitalizzazione è una priorità per far ripartire l’economia”. Restando nel solo progetto “Sirius“, il risparmio non è solo per gli uffici pubblici (la media, nella fornitura dei farmaci, è di 15 euro per ciascun ciclo completo: dall’ordine di acquisto alla fattura), ma anche per l’industria farmaceutica; sempre i dati del Politecnico certificano come, su questo fronte, il risparmio da gennaio a settembre di questo anno si attesta sui 382 mila euro (8,1 euro per ciascun ciclo).
Sommando il risparmio ottenuto dalla Regione con quello dell’industria farmaceutica, in soli 9 mesi si sfiora il milione e 100 mila euro. E solo per aver usato, nel ciclo dei farmaci, il digitale al posto del cartaceo. Ma esistono anche altri settori di antica burocrazia in cui si sono iniziate assai promettenti prove tecniche di de-materializzazione: un altro progetto toscano si chiama “AP@CI” e riguarda le comunicazioni fra cittadini/imprese e amministrazione pubblica con particolare riferimento all’invio di documenti (richieste finanziamento, fatture, domande di concorso …).
Siamo in una fase ancora sperimentale (aderiscono, per ora, appena 13 enti e circa 4.300 cittadini o imprese). Nei tre anni di registrazione dati, il trend è in forte crescita: nel 2010 i documenti trasmessi in digitale alla Regione, su questo progetto, furono appena 170. Salirono a 5.700 l’anno scorso mentre nei primi 9 mesi di quest’anno hanno raggiunto quota 8.050 con un risparmio - da gennaio a settembre 2012 – stimato in 100 mila euro per Regione Toscana e in altri 40 mila per i soggetti privati. Esiste poi un terzo progetto regionale (il “DAX“), in fase di attivazione, che riguarda la conservazione dei documenti, in formato digitale, prodotti dal complesso delle amministrazioni pubbliche di RTRT (alla Rete Telematica di Regione Toscana aderiscono, oltre alla Regione, gli enti locali ma anche le università e gli enti di ricerca, le Camere di Commercio e le aziende sanitarie, le amministrazioni periferiche dello Stato e le aziende dei servizi pubblici locali).
Quando sarà a regime, il DAX (che recentemente si è aggiudicato, in Canada, un ambito riconoscimento da Unesco) garantirà la conservazione di milioni di documenti, con gli archivi di tutti i soggetti istituzionali aderenti, con libero accesso da parte dei cittadini. Non più faticose ricerche in archivi inevitabilmente polverosi, tra faldoni pesanti e complessi, ma un semplice clic.