E' fissata per sabato 6 ottobre l'assemblea nazionale del Pd per stabilire finalmente le regole di partecipazione alla competizione elettorale che dovrà desegnare il leader del centrosinistra. Le questioni aperte: albo o non albo di elettori? Chi può votare e come? Primarie di partito o di coalizione? Primo o doppio turno? Da settimane aleggia il sospetto che i big del partito democratico mirino ad escludere o quantomeno a rendere inefficace la candidatura del sindaco di Firenze Matteo Renzi .
Che vinca anche o soprattutto con i voti del centrodestra: è il timore che si vuole scongiurare. Renzi ha già dichiarato che sabato lui non ci sarà ma oggi non resiste e nella sua newsletter settimanale il sindaco rottamatore scrive: "Sabato prossimo ci sarà un'assemblea nazionale del Pd per decidere le regole delle primarie. Non capisco perchè non vadano bene le regole del passato, quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani. Sono le stesse identiche regole che hanno visto la vittoria di Pisapia e di Vendola a livello locale, per dire.
Pare che desiderino cambiarle. Mi pare un errore inserire il ballottaggio (alle primarie chi arriva primo vince. Non è che dopo aver vinto, poi, c'è la gara di ritorno) - obietta Renzi -. Mi pare un errore grave immaginare un ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno (e se la prima domenica ti ammali?). Mi pare un errore cercare di restringere la partecipazione: in tutto il mondo la sinistra allarga il campo della partecipazione e la destra restringe (si pensi alle controversie americane tra i sostenitori di Obama e quelli di Romney).
Però io non faccio parte dell'assemblea nazionale del Pd e non voglio dare motivi di ulteriore divisione''. Il 'rottamatore' ricorda che ''Bersani ha detto che farà di tutto per fare primarie aperte, libere e democratiche. Non so se il segretario ha ancora la maggioranza degli elettori del centrosinistra: questo lo diranno le primarie. Ma il Segretario ha sicuramente la maggioranza dei membri dell'assemblea: tocca a lui dimostrarsi di parola, come io mi auguro - conclude Renzi -. Da parte mia rinuncio alle polemiche e aspetto di capire cosa verrà fuori.
Continuando a coltivare la speranza che prevalga la saggezza e non si cambino le regole in corsa' '.