Cinque campi nomadi perquisiti, 18 arresti nei confronti di altrettante persone di etnia rom o sinti, accusate di furti nelle abitazioni o sulle auto. Vasta operazione della Polizia di Stato di Pistoia che, dopo la perquisizione di campi nomadi a Pistoia, Prato e Grosseto, ha eseguito 19 misure cautelari a carico di Rom e Sinti. Sono stati recuperati, nel corso dell'operazione 1.4 kg di oro, 400 monili, centinaia di pietre preziose e 82 orologi. Un'impresa familiare dedita ai furti in casa o su auto: è quanto emerge da un'indagine, coordinata dal pm Claudio Curreli. Ma ciò che ha colpito maggiormente il capogruppo della Lega Nord Toscana in Regione, il pistoiese Antonio Gambetta Vianna, è «il livello di impunità percepito dai rom e dai sinti arrestati.
Infatti, sono rimasto davvero perplesso per l’intercettazione telefonica nella quale, parlando con parenti e conoscenti all’estero, i nomadi li invitavano a raggiungerli perché quaggiù “girano i soldi” e “tutti rubano”. Proprio per questo, adesso servono pene certe e severe per gli arrestati e, soprattutto, per educare i parenti». Secondo l’esponente del Carroccio, che insieme al consigliere Gian Luca Lazzeri è firmatario di una proposta di legge per limitare il numero di campi nomadi in Toscana e per puntare al nomadismo vero e proprio e non alla stanzialità, «questa è l’ennesima dimostrazione che la cultura dei rom e dei sinti è votata al furto.
Bisogna finirla con le politiche buoniste e con i continui finanziamenti per la loro integrazione. Solo in Toscana, in dieci anni sono stati sprecati più di dieci milioni di euro ed il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti».