Matteo Renzi ha scritto oggi al ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi per metterlo a conoscenza delle decisioni della città di Firenze in ordine alla ricerca della Battaglia d'Anghiari, dopo che gli uffici ministeriali hanno comunicato le determinazioni che precludono all'equipe dell'ing. Maurizio Seracini, direttore scientifico della ricerca, di procedere con la fase due dell'indagine. Il sindaco infatti ha invitato National Geographic, che sostiene la ricerca, a sospendere i lavori, finché non ci sarà una chiara autorizzazione Nelle indagini condotte tra novembre e dicembre 2011 Seracini e il suo team – sotto il diretto controllo del Ministero, con le autorizzazioni del Comune e della Soprintendenza e per il tramite dell'Opificio delle Pietre Dure – hanno potuto estrarre del materiale dall'intercapedine esistente sotto la Battaglia di Scannagallo del Vasari.
Grazie all'indagine condotta con il sostegno economico di National Geographic, senza alcun costo per la comunità la sonda che è stata inserita nel muro, di appena 4 millimetri, mostra in modo la traccia di pennellate, come testimoniano i video. Sono solo pezzi distrutti e frammentati o Vasari ha inteso proteggerla attraverso un'intercapedine per lasciarla ai posteri come peraltro aveva già fatto in Santa Maria Novella con un affresco del Masaccio? Seracini ha individuato alcune zone dell'affresco del Vasari che sono state interessate da restauri ottocenteschi, più vicine alla zona in cui ritiene possa esserci l’opera (distante qualche metro dai fori autorizzati dall’Opificio) e ha proposto di staccarli per verificare la situazione della Battaglia d'Anghiari attraverso una microsonda. "Non stiamo chiedendo la luna, né complicate operazioni di strappo, già fatte peraltro in passato dai tecnici del Suo Ministero -scrive il sindaco Matteo Renzi- Ci stiamo limitando a chiedere di rimuovere qualche centimetro di restauro ottocentesco per avere la certezza della consistenza dell'opera di Leonardo.
La rimozione e il recupero di pezzi di restauro ottocentesco sono già stati fatti in più circostanze e in tante altre opere d'arte. Abbiamo fatto una richiesta semplice, non ci siamo avventurati in complicate e azzardate operazioni rischiose. Dopo qualche mese di attesa la risposta arrivata dai Suoi uffici suona come una posizione pilatesca: nei fatti gli uffici autorizzano quello che già... era autorizzato prima della ricerca di novembre-dicembre, che parlava di sette fori (l’ultimo non venne praticato perché rimaneva comunque distante dalla zona che si voleva investigare) ignorando la richiesta del team di Seracini.
Caro Ministro, la città di Firenze non accetterà mai che una ricerca scientifica rigorosa, fondamentale per la nostra storia, possa essere trasformata in una telenovela di seconda categoria. Il Suo dicastero, se vuole, ha gli strumenti per mettere la parola fine a questa vicenda autorizzandoci a capire in che stato si trova la Battaglia d'Anghiari che il team di Seracini ha localizzato e le cui prime tracce sono state già prelevate e offerte all'attenzione delle analisi di laboratorio. La microsonda non è in grado di prelevare altro materiale nei fori aperti dall’Opificio; ricordo peraltro che siamo lontani dalla zona inizialmente indicata".
"Per correttezza -conclude Renzi- ho il dovere di dirLe che la Città pubblicherà la ricerca di Seracini così da offrirla all'attenzione degli esperti e dei media di tutto il mondo. Terminata l'imminente stagione elettorale, sia centrale che locale, riproporremo al nuovo Governo l'intervento su Anghiari". Il no del ministro Ornaghi a nuove avventurose ricerche sulla battaglia di Anghiari è la sconfitta di Renzi”. È quanto dichiarano a nome del gruppo PdL il capogruppo Marco Stella e il consigliere Mario Tenerani.
“Abbiamo sempre detto da quando il sindaco lanciò lo ‘spottone’ de La Battaglia di Anghiari: non siamo né favorevoli né contrari alla ricerca purché questa venga fatta con i crismi della scienza e non del folclore applicato al marketing. Lo stesso principio attuato e chiesto con grande senso di responsabilità dal Ministro. Il ministero chiede prove scientifiche certe, e chiede di non assumere rischi nei confronti del dintorni del vasari, nessun ulteriore foro, nessun nuovo spot elettorale”.
“Siamo onestamente stanchi dei giochi a rimpallino di Renzi e del professor Seracini – dichiarano i due esponenti del PdL – , che prima avevano sbandierato ritrovamenti eccezionali, salvo poi fare retromarcia e dire che quei reperti non sono sufficienti e dunque bisogna prenderne altri. Senza parlare delle analisi fatte in due laboratori, uno dei quali riconducibile al professor Seracini, e non in laboratori terzi come noi dell’opposizione avevamo richiesto. Il Corriere della Sera con la sua autorevolezza aveva definito la ricerca de La Battaglia di Anghiari ‘una bufala tragicomica’, adesso la bufala è diventata realtà”.
“Siamo stufi di assistere a questo squallido teatrino. Vogliamo la verità sui motivi per cui la ricerca è finita: il timore dei veri studiosi di Leonardo è che dietro l'opera del Vasari non ci sia purtroppo niente, se non dei resti particellari del sontuoso capolavoro di Leonardo. Il sindaco e il professor Seracini sono obbligati ad assumersi precise responsabilità, il tempo è scaduto. Oggi Renzi ci ricorda molto Totò che provava a vendere la fontana di Trevi” concludono Stella e Tenerani.