Giovanni Pascoli moriva il 6 aprile del 1912, il giorno prima della Pasqua, nella sua abitazione bolognese di via dell’Osservanza. A cento anni di distanza, il poeta sarà celebrato in tutta Italia ed in modo particolare a Barga, il paese in provincia di Lucca dove Pascoli trascorse gli ultimi diciasette anni della sua vita, in compagnia della sorella Maria. Proprio a Casa Pascoli- nel frattempo diventata un museo- domani alle 11 si svolgerà la visita del ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi, che sarà accompagnato dall’assessore alla cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti , dal segretario della commissione cultura di Palazzo Madama Andrea Marcucci e dalla senatrice Maria Pia Garavaglia.
Alle 12 invece la manifestazione organizzata al Teatro dei Differenti, sempre a Barga, e luogo dove il poeta tenne lo storico intervento de ‘La grande proletaria si è mossa’. Nel corso della celebrazione interverranno anche il professor Giuseppe Nava, tra i più noti studiosi di Pascoli e lo storico Umberto Sereni. I funerali del poeta si tennero in San Petronio a Bologna il 9 aprile, il feretro fu immediatamente trasferito in Valle del Serchio grazie ad un treno speciale. Fu la sorella Maria a volere a tutti i costi la tumulazione a Barga, rifiutando le offerte giunte da Bologna (la salma poteva essere collocata accanto a quella del maestro Carducci) e dal paese natale San Mauro in Romagna (insieme agli amati genitori Ruggero e Caterina). Sei mesi dopo, il 6 ottobre del 1912, la sistemazione definitiva nella cappellina della casa, a Castelvecchio, dove nel giardino pochi mesi prima era stato seppellito anche il fedelissimo e longevo cane Guli (che aveva preceduto il padrone, morendo a 18 anni nel novembre del 1911).
Il vero e proprio monumento funebre in marmo bianco, ad opera dello scultore liberty Leonardo Bistolfi, fu successivo: venne inaugurato il 6 aprile del 1920, ottavo anniversario della morte del poeta. Quattro anni dopo, il 12 ottobre del 1924, a Lucca, a ricordare Pascoli, arrivò re Vittorio Emanuele III. Nel maggio del 1930 invece fu Benito Mussolini a salire a Castelvecchio, in occasione dell’attribuzione a Barga dello status di città. “Silenzio. Ora si entra nella casa della poesia”, furono le parole del duce, riportate dai giornali dell’epoca.
Nell’aprile del 1963, cinquantesimo della morte del poeta, a Barga arrivarono il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, accompagnato dal premier Giovanni Leone. Una moneta da due euro, un film documentario, libri e monografie, feste popolari e convegni. Sono le principali iniziative del calendario degli eventi per il centenario della morte di Giovanni Pascoli Domani, a Barga, nel corso della cerimonia ufficiale verrà mostrata in anteprima nazionale la moneta da due euro che l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha coniato per il poeta e che avrà corso legale a partire dal prossimo 23 aprile.
La moneta, incisa da Maria Teresa Colaneri, sarà emessa in 15 milioni di copie per un valore nominale di per un valore nominale di 30.000.000,00 di euro. Nei prossimi giorni invece, sempre in lucchesia, l’anteprima nazionale del film documentario ‘Pascoli a Barga’, diretto da Stefano Lodovichi, prodotto da Lorenzo Minoli, intrepretato tra gli altri da Alex Pascoli, pronipote del poeta e con la partecipazione straordinaria di Giuseppe Battiston. Il film ricostruisce gli anni della vita contadina di Giovanni con la sorella Maria, e contiene numerose interviste ai principali studiosi del poeta, come gli storici Umberto Sereni e Nicola Labanca, l’italianista Giuseppe Nava e il curatore di Casa Pascoli Gian Luigi Ruggio. Da oggi infine il centro storico del paese della Valle del Serchio è disseminato da mattonelle con codici QRcode e da manifesti che, inquadrati con il proprio smartphone, permettono di ascoltare in viva voce le poesie del poeta tratte dai “Canti di Castelvecchio”.