Proseguono le audizioni della commissione Cultura in merito alla Battaglia d’Anghiari. Stamani, su richiesta dal vice presidente Mario Tenerani (PdL), è stato ascoltato il Professor Massimiliano Pieraccini, docente della facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze che ha illustrato alla commissione i risultati scientifici, pubblicati nel 2005, dell’indagine radar condotta su tutte e quattro le pareti del Salone dei Cinquecento insieme ad un tema di esperti, tra cui l’ingegnere Maurizio Seracini che attualmente sta portando avanti la ricerca con la collaborazione del National Geographic.
In base a questo studio, eseguito nel 2002, Pieraccini ha spiegato che “la stessa intercapedine trovata dietro quel tratto della parete est (dove si sta conducendo oggi la ricerca), si riscontra anche in altre parti della stessa parete, ovvero su una superficie di circa 50 metri", posto che il segnale emesso dal radar sarebbe lo stesso su tutta quanta la parte est (nessuna intercapedine sarebbe invece presente sul lato ovest). Secondo Pieraccini “non c’è una discontinuità localizzata da far pensare ad una cavità che celi un affresco.
Sembrerebbe di più qualcosa di inerente all’intera parete del muro”. Lo stesso professore ha quindi precisato che "tale immagine radar, diffuse pubblicamente da Seracini nella conferenza stampa del 12 marzo, è stata realizzata in verità dall’Università degli Studi di Firenze nel 2002 (dipartimento di elettronica e telecomunicazioni), senza che questa sia stata mai menzionata, nonostante la convenzione a suo tempo stipulata tra l’ingegnere Seracini e l’Università". “Il nostro compito – ha detto Bieber- è quello di approfondire e verificare il più possibile i risultati scientifici della ricerca sul mistero dell’opera di Leonardo da Vinci: aldilà delle polemiche e dei rapporti intercorsi tra l’Università degli Studi di Firenze e l’ingegnere Seracini, resta il fatto che la ricerca sinora è stata condotta sotto la supervisione della Soprintendenza ed il controllo dell’Opificio delle Pietre Dure, e nel pieno rispetto di tutte le autorizzazioni (in primis, quelle del MIBAC).
“Siamo comunque in attesa – ha proseguito Bieber - di conoscere i risultati delle controanalisi dell’Opificio delle Pietre Dure e di capire come procederanno le indagini e le modalità della ricerca, anche alla luce dell’annunciata visita nel mese di maggio del Ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi che dovrebbe dare il via libera al proseguimento delle indagini stesse. Sul punto – ha concluso Bieber – ascolteremo chiaramente nelle prossime settimane anche l’ingegner Seracini”.
Questo l’intervento del consigliere Udc Massimo Pieri “La vicenda era già emersa nelle scorse settimane, ma sentire oggi, in commissione cultura, direttamente dal prof. Pieraccini che le immagini mostrate dall’ing. Seracini riguardo alla ricerca della Battaglia di Anghiari facevano parte del lavoro condotto coi radar proprio da Pieraccini nel 2002 ci lascia francamente sbigottiti. Non vogliamo esprimere giudizi affrettati riguardo all’esito di questa ricerca, ma crediamo necessario che a questo punto sia fatta la massima chiarezza su metodi e risultati”. Questo l’intervento dei consiglieri del Gruppo PdL “L'audizione di stamani in Commissione Cultura del professor Pieraccini dell'Università di Firenze e' stata molto interessante, ma ci ha lasciati esterrefatti.
Ogni puntata della vicenda della Battaglia di Anghiari purtroppo non fa altro che confermare i nostri dubbi circa il modus operandi dell’ingegner Seracini e alimentare la convinzione che ci troviamo di fronte ad una colossale operazione di marketing. Troppi errori ed equivoci costellano il viaggio verso la ricerca di qualcosa di molto distante dalla realtà dei fatti. Il professor Pieraccini ha spiegato i termini della questione che ha portato l'Universita di Firenze, nella figura del rettore Tesi, a inviare una diffida legale a Seracini, reo di aver utilizzato un'immagine appartenente all'ateneo, mentre quest'ultimo non e' stato mai citato.
"Nel 2002 lavorai con Seracini utilizzando un nuovo radar, al cui finanziamento partecipò anche lui. Stipulammo una convenzione nella quale si diceva che l’ingegner Seracini avrebbe potuto utilizzare i risultati di questa ricerca, ma avrebbe sempre dovuto citare l'Universita. Sono rimasto molto sorpreso quando alla conferenza stampa del marzo scorso su La Battaglia di Anghiari ho visto la nostra immagine utilizzata senza che venisse ricordato da Seracini la sua provenienza. Lui è venuto meno ad un accordo legale".
E non e' finita qui: "Non entro nel merito di altre prove portate da Seracini, non mi riguardano perché non sono nelle mie competenze, mi occupo di radar penetranti, ma la quarta prova, cioè l'immagine sull'intercapedine, spiegata in quel modo è un falso. Quella ricerca dimostrò che l'intercapedine non era una nicchia, bensì si estendeva per 50 metri, per tutta la parete... E quella ricerca oltre che dal sottoscritto fu firmata anche da Seracini. E allora: visto che ha quattro immagini disponibili perché continua a mostrare la nostra?". Il professor Pieraccini ha dimostrato quanto detto attraverso la proiezione con il computer di alcuni fotogrammi inequivocabili: "Il professor Seracini sostiene di aver prodotto in questi anni altre quattro immagini dal tempo della prima ricerca, ma purtroppo nessuno le ha viste.
Lui non le ha messe a disposizione della comunità scientifica, venendo meno ad una procedura molto chiara: i risultati di una ricerca vengono verificati con altri studiosi, si crea un dibattito, visto che si vive sempre sul dubbio e alla fine i risultati vanno su una pubblicazione scientifica. Seracini ha dimostrato di non voler seguire le regole scientifiche". Infine, forse, l'aspetto più inquietante della vicenda: il professor Pieraccini ha mostrato un documento inedito, dell'università di Washington risalente al 1976, momento in cui Seracini iniziò ad occuparsi della battaglia di Anghiari.
Ebbene, lui era convinto che l'affresco di Leonardo fosse nella parete ovest. Tanto che fece strappare la parte posteriore del cavallo dell'affresco esistente, poi attraverso la termovisione si accorse che dietro non c'era nulla. E da allora si e' buttato sulla parete est”. Il gruppo Pdl rileva come “il professor Seracini, pur di dimostrare le proprie teorie non abbia badato ad intervenire con decisione su opere d'arte già presenti, e poi l'aspetto ancora più fastidioso è l'ambiguità delle sue dichiarazioni.
Di recente si è scagliato contro i suoi detrattori, sbeffeggiandoli e accusandoli di avere sbagliato la parete, visto che quella giusta sarebbe la Est. Ma come? Non era stato lui nel '76 puntare sulla parte Ovest? E perché si è guardato dal ricordarlo? Troppe cose non tornano in questa storia, senza dimenticare che all'Opificio ancora non sono arrivati i reperti e questi dovranno essere prelevati di nuovo perché gli attuali sono insufficienti per le analisi. E poi le analisi per adesso sono state effettuate solo in due laboratori, uno dei quali riconducibili allo stesso Seracini: insomma e' la famosa ricerca fatta in casa...
L’ingegner Seracini chiarisca subito le accuse mossegli dal professor Pieraccini e il sindaco dimostri che non siamo davanti a La Battaglia del grande bluff”.