A pochi giorni dal Congresso Federale della Lega Nord, che ha visto l'elezione a segretario federale di Roberto Maroni, anche in Toscana parte la Lega 2.0. Il commissario nazionale, onorevole Gianni Fava, infatti, ha provveduto a formalizzare le nomine di coloro che, coordinati dal deputato mantovano, avranno il compito di rilanciare anche sul territorio toscano l’azione della Lega Nord. Requisito fondamentale: largo ai giovani e meritocrazia. Manuel Vescovi, 40enne imprenditore pistoiese, sarà il vicecommissario nazionale; Andrea Barabotti, 27enne e già funzionario del gruppo consiliare in Regione e commissario provinciale di Grosseto, sarà responsabile organizzativo nazionale; Andrea Tavanti, 36enne segretario provinciale della Lega Nord a Firenze, sarà il responsabile nazionale degli Enti Locali. «Le scelte – fa sapere l'onorevole Fava – sono state condivise con Roberto Maroni, ispirando ogni decisione al criterio del merito e puntando decisamente sui giovani.
Non mancano ovviamente le conferme all'interno della scacchiera come quella di Francesco Pellati, già segretario amministrativo nazionale, e quella di Filippo La Grassa in qualità di responsabile nazionale del tesseramento. L’obiettivo – evidenzia l'esponente leghista – è quello di rilanciare l’attività del nostro Movimento in Toscana, recuperando il terreno perso e conquistando nuovi e più consensi rispetto al passato. Lo faremo – asserisce il commissario nazionale del Carroccio – ispirandoci ai principi che hanno contraddistinto la Lega Nord dei tempi migliori e che sono stati rinverditi dall’elezione di Roberto Maroni come Segretario Federale.
La nostra parola d’ordine sarà concretezza, perché questa ha da sempre caratterizzato la nostra azione politico-amministrativa e perché è questo che oggi i cittadini chiedono alla politica. Pur avendo come riferimento progetti ambiziosi, quali la riforma dello Stato in senso federalista e l’affermazione dell’Europa dei Popoli, ci concentreremo sui problemi della gente comune, su quei problemi che toccano da vicino, ed in modo sempre più pesante, famiglie ed imprese dei nostri territori».