"Mentre il Comandante Schettino va in televisione a raccontare le sue verità e a proclamare i suoi presunti meriti nella notte del naufragio della Costa Concordia, si aggravano le preoccupazioni per la rimozione del relitto e le sorti dell'ambiente, del turismo e più in generale dell'economia dell'Isola del Giglio". E' il commento dell'on. Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, alla notizia dell'esistenza di un dossier che evidenzia le criticità del progetto di rimozione del relitto della Costa Concordia, circa il quale questa mattina Italia dei Valori ha depositato a Montecitorio un'interrogazione al Premier Mario Monti, Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Corrado Clini, il cui primo firmatario è il Presidente Idv Antonio Di Pietro e sottoscritta anche dallo stesso Evangelisti. "Abbiamo appreso da organi di stampa che da più parti sono stati sollevati dubbi sul progetto di recupero che lasciano intravedere scenari peggiori di quelli ipotizzati da chi sostiene che il progetto Titan-Micoperi sia semplicemente troppo impattante, e in particolare che esiste un dossier che porrebbe in risalto aspetti tecnici molto preoccupanti e in parte già sollevati dalle altre imprese che hanno partecipato alla gara.
Non a caso, lo scorso 9 giugno 2012, lo stesso Amministratore Delegato di Costa, Pierluigi Foschi, dichiarava apertamente che 'la rimozione costituisce un'impresa che presenta possibili imprevisti'", spiegano Di Pietro ed Evangelisti. "Dalle informazioni in nostro possesso, infatti, il London Off-shore Consultant, membro del Comitato tecnico di valutazione che ha scelto il progetto, avrebbe confrontato, studiato, deciso e scelto il vincitore senza avvalersi del Comitato scientifico nominato dal Dipartimento della Protezione Civile, come invece previsto nell'ordinanza del Presidente del Consiglio n.
3998. Durante la procedura di gara, a Londra, sono state convocate dai tecnici del London Off-shore Consultant le imprese per audizioni e chiarimenti, ma mai alcun componente di tale Comitato". "Riteniamo quantomeno inopportuno - proseguono i parlamentari dell'Idv - che, di fronte a una tale emergenza ambientale quale è quella che si è verificata a ridosso della costa gigliese, la Pubblica amministrazione non abbia attentamente vigilato sulla necessaria trasparenza delle procedure, lasciando la quasi totale libertà all'armatore che, pur avendo dimostrato la massima disponibilità nei primi interventi di messa in sicurezza, opera sempre come soggetto privato non scevro da possibili interessi e ragioni che possono differire dagli interessi nazionali, in primis quello della tutela ambientale". "A nostro avviso è assolutamente ingiustificato che, per ragioni di urgenza che ben si comprendono, possa essere completamente delegata a tecnici estranei all’Amministrazione statale sia la scelta tecnica più adeguata per procedere alle operazioni di rimozione che la determinazione delle migliori cautele ambientali", continuano Di Pietro ed Evangelisti.
"A ciò occorre aggiungere, quale ulteriore elemento che denota la poca trasparenza dell'operazione, che alla gara bandita è stata invitata la società Titan Salvage e non l’ATI (Associazione temporanea di imprese) formata da Titan Salvage e Micoperi. Non si comprende, innanzitutto sul piano logico, per quale ragione si debba consentire all'impresa prequalificata singolarmente, ossia la Titan Salvage, la costituzione di un raggruppamento temporaneo con un'impresa sconosciuta, la Micoperi, tenuto conto che appare evidente che l'interesse pubblico è maggiormente tutelato se alla costituzione di un ATI con l'impresa invitata individualmente prendano parte imprese già sottoposte al vaglio della prequalificazione, i cui requisiti generali, dunque, sono già stati esaminati". "Per questo, chiediamo risposte certe ai Ministri interessati su quali misure intendano immediatamente porre in essere per verificare in modo esaustivo le criticità rilevate nel dossier, tenuto conto che tale verifica si rende altresì necessaria anche alla luce delle dichiarazioni rese dall'Amministratore Delegato di Costa Crociere", concludono Di Pietro ed Evangelisti.
"Inoltre chiediamo che, una volta accertata la veridicità di quanto riportato nel dossier, il Governo fornisca gli elementi necessari a dimostrare l'effettiva adeguatezza della scelta operata dalla Costa Crociere in favore del progetto della Titan-Micoperi".