"Come un disco rotto il Presidente Rossi ci ha detto (o fatto dire dall’ex assessore Scaramuccia) per mesi e mesi che la Regione non c’entrava nulla con il “buco” dell’Ausl n. 1 di Massa-Carrara. Ci ha detto che la Regione ha fatto il suo dovere sempre e che la colpa era di chi ha governato l’azienda sul territorio. Eppure, i dubbi sono sempre rimasti nell’aria, richiamati prima dalla Commissione d’inchiesta regionale, poi da quella parlamentare" così Magnolfi, Ferri e Mugnai (PdL). "Come è stato possibile – ci si è chiesti spesso - che nei passaggi formali e sostanziali la verifica regionale non abbia trovato mai nulla: neppure attraverso Persiani e Taitle che dell’occuparsi di sanità in Regione hanno fatto negli anni una vera e propria specializzazione. Il Tribunale del riesame di Genova nel decidere di revocare gli arresti domiciliari del direttore Delvino pare essere invece molto chiaro sul punto e centra subito un obiettivo che a molti era parso inevitabile fin da principio, ma che fin dall’inizio si è sottratto alle evidenti responsabilità, quantomeno di mancato controllo: la Regione Toscana. La Regione, soprattutto la Regione, avrebbe dovuto effettuare un controllo certamente non formale sui bilanci dell’Ausl, al punto, secondo il collegio, da rendere addirittura stupefacente che sulla posta di 60 milioni lire del bilancio 2008 la Regione stessa non abbia mosso rilievo alcuno, nonostante che una tale grossolana irregolarità riguardasse una posta risultante proprio a debito della Regione Toscana. Testualmente, tra le altre cose, si legge nell’ordinanza: : “… nel 2009 la Regione ha approvato il bilancio che riportava il credito per anticipazione gestione stralcio pari ad oltre 60 milioni e si tratta di un credito asseritamente vantato proprio nei confronti della Regione che quindi ben poteva e doveva rilevarne l’anomalia …; … In conclusione si addebita a Delvino, il cui ambito di preparazione professionale è quello medico, di non aver rilevato una macroscopica irregolarità che neppure enti e società ben più preparate di lui dal punto di vista professionale avevano individuato, neppure la Regione il cui controlli non può affatto ritenersi formale.
Su questo punto vale la pena di notare l’incongruenza insita nell’affidare al direttore generale, laureato in medicina, anche la gestione contabile dell’azienda, gestione di cui egli è ritenuto responsabile, mentre agli organi deputati quali Collegio sindacale e, soprattutto, Regione, spetterebbe solo un controllo formale. E’ ovvio che così non è poiché gli organi deputati al controllo hanno l’obbligo di procedere ad un controllo reale e non solo formale: in ogni caso stupisce il mancato rilievo da parte della Regione della posta di 60 milioni relativi al presunto credito per anticipazione poiché, anche solo a seguito di un controllo meramente formale del bilancio, doveva emergere, ictu oculi, l’irregolarità di un credito, si badi, vantato proprio nei confronti della Regione …”. Così sono tornate di attualità le tante domande senza risposta alle quali Rossi ha sempre evitato di rispondere: - perché fin dall’inizio ha minimizzato o ignorato le posizioni di Donati, Persiani, Taitle e Vernazza? - come ha potuto apporre la propria firma sull’atto di nomina del prof.
Persiani quale coadiutore della dottoressa De Lauretis nella fase di commissariamento dell’Ausl n. 1, sapendo che proprio lui e Taitle erano di casa all’Ausl n. 1 da tempo ed anche nei periodi dei bilanci incriminati? - come ha potuto lasciare che la commissaria De Lauretis arrivasse addirittura a reinvestire del proprio incarico, e mantenere tranquillamente al suo posto, la dottoressa Vernazza presso l’Ausl n. 1, cioè colei che con Giannetti aveva più diretto contatto e responsabilità in materia di bilancio? - come mai non ci è mai stato esibito un documento attestante l’avvenuto pagamento delle somme anticipate dall’Ausl n.
1 per “anticipazione gestione stralcio”, nonostante che fin dal 15 ottobre 2010 la dottoressa Innocenti della Regione avesse avviato una ricognizione con tutti i Direttori Generali per chiarire lo stato dell’arte sulle gestioni stralcio? Tutti temi che il PdL non ha mai mancato di proporre e che riproporrà fino a che non arriveranno risposte serie e credibili. Ancora di più oggi, infatti, dopo che anche il Tribunale del riesame di Genova ha evidenziato quanto sia ridicolo che Rossi continui a dire che lui e la Regione non c’entrano nulla, è più che mai necessario che arrivi almeno un po’ di verità".