Dopo il dramma è arrivato presto il momento delle riflessioni su quanto avvenuto sui crinali della Calvana. I genitori dei bambini coinvolti si sono stretti attorno al prete della Parrocchia di Paperino che, come aveva fatto già altre volte, è stata l'organizzatrice materiale dell'escursione campestre. Don Carlo Gestri non avrebbe dunque colpe secondo i parenti dei giovani, piuttosto l'attenzione è stata rivolta ai soccorsi che secondo alcune testimonianze sarebbero giunti in ritardoi sul posto dopo la prima telefonata di soccorso partita prima delle 13 di ieri. “Sono rimasto molto scosso dalla morte del piccolo Franco Lori.
La magistratura sta conducendo le indagini, e attendiamo con fiducia i risultati. Tutte le conversazioni sono state registrate dalle centrali, quindi gli eventi sono tracciati. Anche noi stiamo ovviamente svolgendo i nostri approfondimenti e indagini. Al momento mi sembra di poter dire che ognuno ha fatto quello che doveva fare. Ma si può e si deve fare di più e meglio. Per questo ho deciso di arrivare in tempi brevissimi all’unificazione delle centrali del 118 per Area Vasta: una per ciascuna delle tre Aree Vaste, in modo da eliminare i pur corretti passaggi intermedi tra le centrali”.
L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni interviene sulla drammatica vicenda della morte del bambino sulla Calvana, e annuncia la decisione di unificare le centrali del 118 per Area Vasta e di accelerarne al massimo la realizzazione. Intanto, i responsabili del 118 di Firenze, Lucia De Vito, e di Prato, Simone Magazzini, ricostruiscono la cronologia dei soccorsi, fin dalla prima chiamata, giunta alla centrale operativa del 118 di Firenze alle ore 13.08. “Nonostante la Calvana sia in territorio pratese – spiega Lucia De Vito – le prime chiamate fatte dai cellulari hanno agganciato la centrale di Firenze, che le ha immediatamente dirottate su quella di Prato: la prima alle 13.08, le successive alle 13.16, 13.33, 13.46″.
A proposito delle dichiarazioni rilasciate da una mamma, sul fatto che al figlio la centrale del 118 avrebbe chiesto l’indirizzo, Lucia De Vito precisa: “Prima di tutto, a chiamare erano persone adulte, non bambini. E poi si chiede sempre la localizzazione: quanto più i posti sono impervi, tanto più la localizzazione è importante, per riuscire a raggiungerli nel più breve tempo possibile”. Non appena la prima chiamata, quella delle 13.08, è stata inoltrata dalla centrale di Firenze a quella di Prato (13.09), sono partiti i soccorsi via terra. “Nel giro di pochi minuti – informa Simone Magazzini – abbiamo mandato un’ambulanza e una jeep a quattro ruote motrici.
Voglio precisare che le prime richieste di soccorso parlavano di “colpo di calore”, e come localizzazione davano Casa Bastoni, una località che si raggiunge facilmente con i mezzi. Quando i mezzi sono arrivati a Casa Bastoni, i soccorritori si sono resi conto che il gruppo era invece quasi in cima alla Calvana, dove si può arrivare solo a piedi. Quindi hanno lasciato i mezzi e hanno proseguito a piedi”. Nello stesso momento, la centrale operativa di Prato ha chiesto a quella di Firenze l’invio dell’elisocorso, e l’intervento del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco.
I soccorsi a piedi sono arrivati alle 14.28, e i medici hanno cominciato il massaggio cardiaco. “Alle 14.08 la centrale di Prato ha fatto a quella di Firenze la richiesta dell’elicottero – ricostruisce Lucia De Vito – Il Pegaso, partito dall’ospedale Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, Bagno a Ripoli, è arrivato sul posto alle 14.33. Il medico dell’elisoccorso ha trovato già i colleghi giunti a piedi impegnati nelle manovre rianimatorie, che sono proseguite, finché, alle 15.22, il bambino è stato messo sull’elicottero e portato a Careggi, dove il Pegaso è arrivato alle 15.26″.