Oggi sarà una giornata speciale per i tanti bambini ospiti del campo di San Possidonio, allestito dalla Regione Toscana subito dopo il terremoto che un mese fa – era il 20 maggio – ha colpito l’Emilia-Romagna. Per loro è stata organizzata, informa l’attuale capocampo Manuela Lagazzi della Sala operativa regionale, una gita al mare. Parteciperanno circa una ventina di ragazzini, per i quali sono stati cercati costumi da bagno e altri accessori per la spiaggia. Anche questo il segnale di una vita che vuole caparbiamente riprendere il suo normale corso. La Regione Toscana ha partecipato da subito alla fase di emergenza in Emilia e all’opera di soccorso.
“Un atto di solidarietà doveroso e giusto” come ha ribadito il presidente Enrico Rossi (il 27 maggio si era recato nelle zone terremotate trascorrendo la giornata con i volontari toscani impegnati nell’allestimento del campo a San Possidonio, in provincia di Modena). E da subito si è mobilitato l’intero sistema della Protezione civile regionale con tutte le sue componenti, dunque non solo volontariato ma anche Province e Comuni che hanno partecipato, e tutt’ora partecipano insieme con la Regione, all’allestimento ed alla gestione del campo di accoglienza della popolazione. Il campo toscano di San Possidonio, uno dei comuni colpiti, è arrivato a ospitare oltre 300 cittadini sfollati e attualmente ne ospita 207, in grande maggioranza cittadini extracomunitari, provenienti dall’Africa settentrionale e centrale, da Pakistan, India, Cina, Romania.
Vengono preparati circa 200 pasti caldi al giorno, più altri 50 da asporto. E questo grazie all’impegno di 45 volontari. Le tende montate sono 40, di cui 35 per i terremotati e 5 per i volontari. E un’associazione animalista ha anche portato tre box per cani di taglia grande e numerose gabbie per gatti, in modo che le persone siano libere di assentarsi durante il giorno. La Toscana ha anche risposto alla richiesta della Regione Emilia-Romagna di invio di personale specializzato nella verifica di agibilità degli edifici.
E fin dal primo giorno, come spiega il coordinatore della prevenzione sismica Giancarlo Fianchisti, sta inviando ogni giorno 6 tecnici (questo il contingente richiesto) che operano a Mirandola e nei comuni limitrofi. Un impegno che proseguirà per ora, fino alla fine di luglio. Oltre al proprio personale, gli uffici del Genio civile coordinano anche l’invio delle squadre di tecnici toscani – provenienti da province e comuni – specializzati e abilitati a effettuare controlli e verifiche di agibilità degli immobili. Confcooperative ha deciso di sostenere, congiuntamente ad Agci e Legacoop (riunite dell’Alleanze delle Cooperative Italiane) e ai sindacati confederali, un progetto concreto di solidarietà verso le popolazioni colpite dal recente terremoto nel nordest italiano.
Per questo ha unitariamente sottoscritto un accordo dedicato alle regioni colpite dal sisma (Emilia Romagna, Veneto e Lombardia) con un impegno di solidarietà verso le popolazioni, i lavoratori ed il sistema produttivo cooperativo. “L’accordo – spiega Claudia Fiaschi, Presidente di Confcooperative Toscana – si basa sull’invito a far confluire contributi volontari da parte di tutti i lavoratori pari ad 1 ora di lavoro, cui corrisponderà un equivalente contributo da parte delle imprese cooperative.
I fondi saranno destinati alla popolazione, ai lavoratori ed alle imprese cooperative danneggiate dal terremoto”. Questo accordo, come spiegato in un documento che sta arrivando a tutti i soci ed i lavoratori di Confcooperative Toscana, è immediatamente agibile e non necessita di ulteriori accordi territoriali e, proprio in considerazione dell’intesa territoriale già sottoscritta il 7 giugno scorso in Emilia Romagna con l’apertura di un fondo ad hoc ed il relativo conto corrente bancario, è stato deciso di utilizzare quanto già attivato per non disperdere risorse gestionali ed organizzative nell’avviare strumenti analoghi.
Ovvero per quanto la gestione sia affidata a Confcooperative Emilia Romagna, sarà fatta di comune accordo con le altre strutture regionali tenendo conto delle esigenze dei vari territori.