Via de' Benci a Firenze è sinonimo di Movida. Con l'ordinanza della Procura che ha disposto la chiusura anticipata di numerosi locali per disturbo della quiete pubblica rischia di saltare quel complesso sistema di locali e localini votati ad allietare le serate in città. Un Flash Mob con coperte, pigiama, e cuscino per attirare l'attenzione e protestare contro la chiusura preventiva dei locali notturni. Un minuto di silenzio per le vittime del terremoto, poi tutti sdraiati in terra lungo la strada per le foto di rito e lo striscione "Firenze è una città per vecchi?". Residenti soddisfatti dell'orario di silenzio concesso dalle 22 alle 7 del mattino dopo anni di battaglie e di segnalazioni.
Lungo la stretta via transitano mezzi dell'Ataf, Ambulanze e mezzi privati costretti a 'scartare' gli avventori dei locali, passanti barcollanti e distratti. Non vi è pedonalizzazione, richiesta a gran voce da alcuni consiglieri comunali in modo trasversale. "Pedonalizzare significherebbe dire addio alla quiete dei residenti" sostengono gli abitanti della zona che ogni mattina sono costretti a fare i conti, dopo aver dormito il minimo sindacale, con i resti della baldoria notturna. "Chi sbaglia deve pagare" dicono gli esercenti, che, contro il loro interesse, chiedono maggiori controlli a danno di chi sostiene ed incita il consumo di bevande alcoliche con i famigerati "Bevi tre paghi uno".
"Da difendere anche i posti di lavoro - a spiegarlo è un ex barman - perché in tutto questo ci sono anche giovani con famiglia che rischiano di perdere il posto". Ma di chi è la colpa se "Ci sono troppi locali in una strada ristretta, gomito a gomito, non è neppure colpa dei gestori, ma di chi ha permesso un'apertura così indiscriminata" borbotta un residente che sostiene di avere i doppi vetri alle finestre, anche se c'è chi fa notare che le finestre sono di legno e i doppi vetri non li avrebbe messi nessuno.
Punti di vista, anzi, di ascolto. Al tempo stesso "pugno di ferro - aggiungono - contro chi orina sui muri. Deve esser preso e portato via l'autore dell'atto e non chi ha venduto la birra". Tutti contro tutti insomma. In tutto questo il Comune di Firenze promuove la discussione con un atto di mediazione che avrà luogo nel Salone del Consiglio comunale, l'invito del sindaco Matteo Renzi è di quelli che nessuno vuole mancare, una seduta ad hoc con i soggetti interessati per dettare nuove regole.
Dario Nardella, vicesindaco con delega alle Attività produttive ha già fatto sapere che "Non ci saranno sconti, chi sgarra dovrà pagare fino alla sospensione dell'attività". AntLen