Il grido d’allarme emerso dalla manifestazione Terra Futura, svoltasi a Firenze da venerdì scorso fino a ieri, alla Fortezza da Basso, sulla necessità di rilanciare la spesa sociale, è un elemento che merita la massima attenzione. L’appello è partito dalla rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia”, unione di 35 organizzazioni nazionali che operano nel campo dell’economia sociale, del volontariato, del sindacato, diretto al Governo per chiedere sviluppo e rilancio delle politiche sociali nel segno dell’equità ed espresso attraverso una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Monti.
“Gli effetti dei tagli – si legge nel messaggio – sono disastrosi, e si stanno ripercuotendo drammaticamente sulle famiglie e sulle condizioni di lavoro di migliaia di persone che ogni giorno costruiscono il welfare del nostro Paese”. L’appello ha trovato la condivisioni di due presidenti di Regione, Enrico Rossi per la Toscana – che lo ha definito “drammaticamente concreto” - e Nichi Vendola per la Puglia, che ha detto che bisogna “battersi per una svolta”. “Condivido l’appello rivolto al governo Monti dalla rete di associazioni del terzo settore e fatto proprio dai presidenti Rossi e Vendola – è il commento di Oreste Giurlani, presidente di UNCEM Toscana - Credo che la politica dell’inasprimento fiscale e dei tagli ai servizi sociali finisca per creare forti disagi in tutti gli strati della popolazione ma che colpisca soprattutto i soggetti più fragili.
Soggetti che subiscono contraccolpi ancora maggiori se vivono in aree periferiche, rurali e montane. Per questo – è la conclusione di Giurlani - serve una politica molto oculata di riduzione della spesa pubblica e servono politiche di rilancio che diano respiro all’economia e contribuiscano a far ripartire il Paese partendo proprio dai territori montani”.