Sarà Piombino la base logistica per tutte le operazioni di cantiere utili alla rimozione e al recupero della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata la notte del 13 gennaio 2012 presso l’Isola del Giglio. L’utilizzo del porto di Talamone è invece confermato per la selezione dei rifiuti. La decisione è stata comunicata dal gruppo Titan-Micoperi (incaricato della rimozione della nave dall’armatore Costa) durante la Conferenza dei servizi che ha verificato il progetto, ne ha dichiarata la fattibilità e, contestualmente, ha dato il via immediato alle operazioni. Nei prossimi giorni saranno individuati, in accordo con l’Autorità portuale di Piombino, i piazzali e le banchine necessarie all’apertura del cantiere.
Il porto, situato sulla Costa degli Etruschi in provincia di Livorno, sarà ilpunto di riferimento per tutti i mezzi protagonisti del recupero: navi, rimorchiatori, pontoni. Il progetto sarà approfondito in corso d’opera per le fasi attuative e dovrà tenere conto delle prescrizioni indicate dalla Conferenza dei servizi che si è espressa sui documenti trasmessi e depositati dall’armatore e che monitorerà passo passo il progetto in ogni sua fase di attuazione. La prossima settimana inizieranno le indagini geologiche del fondale marino su cui è arenata la Costa Concordia.
In tal modo sarà definito il dimensionamento delle palificate utili al recupero della nave. Subito dopo sarà perforato il terreno, messi i pali necessari e legato lo scafo con cavi di acciaio. A questo punto la Costa Concordia sarà messa in sicurezza è affronterà senza preoccupazioni l’eventuale peggioramento delle condizioni meteo e del mare in autunno. Terminata la messa in sicurezza, presumibilmente tra ottobre e novembre, la nave sarà raddrizzata attraverso il posizionamento di cassoni sul lato sinistro.
Entro l’anno la nave sarà rimessa in galleggiamento grazie ad altri cassoni posizionati a dritta. Tra gennaio e marzo del 2013 l’armatore Costa, insieme al gruppo Titan-Micoperi, ripristinerà la situazione dell’ecosistema preesistente al naufragio per garantire all’Isola del Giglio il naturale svolgimento della stagione turistica.