Il ministro dell’ambiente Corrado Clini ha inviato un messaggio di saluto al seminario internazionale su sicurezza in mare e sviluppo trasporto passeggeri organizzato all’Isola del Giglio da Regione Toscana e Conferenza delle regioni marittime europee (Crpm). “Ricordo bene – scrive il ministro – la visita all’isola del Giglio il 1° marzo, quando ho incontrato i cittadini e le istituzioni per esaminare la situazione Concordia, per contrastare insieme l’immagine vecchia di un’Italia pasticciona, per far sentire la vicinanza e l’impegno mio personale e del Governo. In queste settimane insieme – prosegue – abbiamo lavorato per proteggere l’isola e il suo patrimonio prezioso, e il Governo e il mio ministero hanno posto regole chiare per la sicurezza della navigazione in zone sensibili: lo abbiamo fatto per esempio con il cosiddetto decreto rotte, che ho firmato proprio nel giorno del nostro incontro al Giglio. Ma eravamo già intervenuti da dicembre nel caso dei fusti tossici al largo dell’isola di Gorgona, così come ieri abbiamo preso a cuore il caso della perdita di carburante da una nave nel porto di Taranto e ancora oggi seguiamo con attenzione, insieme con la Capitaneria di porto, la nave russa ferma davanti a voi, all’isola del Giglio. Anche per questi motivi e per questi eventi – conclude il ministro – avrei voluto essere con voi oggi, ma il Consiglio dei ministri mi ha tenuto lontano.
Vi saluto, però, con grande calore e auguro un pieno successo del vostro seminario”. Nel corso del seminario è tornato a parlare il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Ampliare la parte marina del Parco dell’Arcipelago Toscano, che è prevalentemente territoriale, e in questa introdurre, anche con l’aiuto dell’Organizzazione internazionale marittima, regolamentazioni diverse della navigazione e più attente tutele ambientali. Parleremo con le Regioni nostre partner, Liguria, Sardegna, Corsica per individuare soluzioni concertate, ma siamo determinati ad andare comunque avanti”.
E’ una delle decisioni annunciate dal presidente della Toscana Enrico Rossi nel corso del briefing conclusivo del seminario europeo sulla sicurezza in mare che si è svolto oggi al Giglio per iniziativa della Regione. “Questa estensione del parco marittimo, che dovrà passare a livello nazionale – ha proseguito il presidente Rossi – non ha ovviamente l’obiettivo di ridurre la navigazione, una attività di grande rilievo, ad esempio, per i nostri porti di Livorno, Piombino, Marina di Carrara.
Penso però che sia possibile regolarla diversamente, renderla più sicura, monitorarla a beneficio dell sicurezza di tutti e quindi assicurare a questa importante attività una prospettiva vera di sviluppo. E’ l’attuale anarchia – ha proseguito il presidente Rossi – che non è sostenibile. Non si può più andare avanti così. Dobbiamo proseguire come i marinai, prendere il vento giusto, come abbiamo fatto, e mantenere salda la rotta. Non sarà una strada facile, lo sappiamo, ma questo impegno lo meritano in primo luogo le vittime degli incidenti in mare, i loro familiari, i lavoratori del mare”. “Un altro impegno – ha proseguito il presidente – riguarda l’estensione della rete radar Vts: faremo a breve riunioni con i ministeri interessati per verificare lo stato di attuazione degli impianti e per rimuovere gli ostacoli che vi si oppongono, a causa di localismi che hanno davvero poco senso.
Faremo anche azioni di lobbing in Europa, per suggerire soluzioni da introdurre nel programma Erika IV, per l’adozione di standard di sicurezza più forti e per lo stanziamento di maggiori fondi. Infine per quanto riguarda la rimozione della Costa Concordia – ha concluso il presidente – ferme restando le valutazioni nazionali e tecniche il terrirorio toscano è pronto a fare la sua parte. Ci rivedremo al Giglio tra un anno per capire quanta strada abbiamo fatto”. L'intervento di Andrea Poggi (Direttore tecnico) dell'Agenzia sul monitoraggio ambientale per la Costa Concordia e per i bidoni tossici persi in mare dall'eurocargo Venezia Intervenendo nel seminario internazionale organizzato dalla Regione Toscana con altri partner europei all'Isola del Giglio su "Conciliare sicurezza marittima e sviluppo del trasporto passeggeri", nell'ambito della sessione dedicata al tema "Quale reazione agli incidenti marittimi?", Andrea Poggi, direttore tecnico ARPAT, ha posto a confronto l'esperienza dell'Agenzia di monitoraggio marino per i possibili effetti del naufragio della Costa Concordia con quella sulle conseguenze per la perdita di un carico di 34 t di sostanze altamente tossiche da parte dell'Eurocargo Venezia al largo dell'isola di Gorgona. Ha quindi descritto gli obiettivi di un monitoraggio di emergenza: Guidare le azioni di contenimento dell’inquinamento delle autorità Documentare gli eventuali danni ambientali a fini risarcitori e penali Informare il pubblico Si è poi soffermato sulle caratteristiche ed i problemi del monitoraggio di emergenza, mettendo a confronto i pro ed contro dei due possibili tipi di monitoraggio "pubblico" o "privato", concludendo che: E' necessario prevedere comunque un monitoraggio “pubblico” Occorre migliorare la legislazione relativa al recupero dei costi del monitoraggio è necessario migliorare la definizione delle compiti affidati ai diversi enti potenzialmente titolari di attività di monitoraggio in caso di emergenza Servono linee guida predefinite per i limiti di riferimento in questi contesti.
“La Toscana ha costruito un sistema di monitoraggio, grazie al lavoro comune con Arpat e Lamma, che ha consentito di superare le emergenze attivate da eventi eccezionali come quelli dei fusti persi dall’Eurocargo Venezia e dal naufragio della Costa Concordia, tenendo costantemente e correttamente informati i cittadini sullo stato della acque, sempre risultate in ottimo stato”. Lo ha detto l’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini intervendo al seminario organizzato dalla Regione Toscana e dalla Crpm sulla sicurezza in mare conclusosi oggi pomeriggio all’Isola del Giglio. “Possiamo affermare di aver attivato nella nostra regione un efficace sistema di controllo – ha proseguito l’assessore Bramerini – che ha consentito l’anno scorso, il 2011, di poter dichiarare ‘eccellente’ al 90 per cento la situazione del mare toscano.
E sono ben conosciuti e sotto osservazione i rimanenti casi in cui abbiamo registrato una qualità solo ‘buona’ o ‘insufficiente’. Gli eventi emergenziali che abbiamo vissuto insegnano che dobbiamo proseguire sulla strada del controllo sempre più accurato. E in questa sede di confronto con le altre regioni costiere abbiamo potuto condividere e rafforzare l’idea che lo stato del mare è parametro sicuro e centrale della qualità ambientale”. “Una qualità – ha concluso – che deve essere tutelata sia nella gestione quotidiana dell’ambiente, come in quelle situazioni di emergenza che qui in Toscana siamo stati fino ad oggi capaci di affrontare e risolvere”.