La Corte di Cassazione si pronuncia oggi sui ricorsi presentati dai difensori di Francesco Schettino e dai pubblici ministeri di Grosseto. L'ex comandante della Costa Concordia, naufragata davanti al Giglio, deve rimanere agli arresti domiciliari? Dopo l'assaggio di libertà a Pasqua, Schettino spera in qualcosa di più di un permesso di tre ore dai domiciliari per andare al pranzo di Pasqua. Schettino oggi potrebbe tornare libero, mentre la Procura chiede che torni in carcere. A decidere la Quarta sezione penale della Corte di Cassazione che sta valutando due ricorsi presentati con obiettivi ovviamente opposti, dalla Procura di Grosseto e dai difensori del comandante della Costa Concordia.
Entrambi sono contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Firenze che confermava i domiciliari. L’Avvocato Bruno Leporatti, difensore di Francesco Schettino, al termine dell'udienza tenutasi oggi a porte chiuse, ha dichiarato che Francesco Schettino ha la massima fiducia e rispetto dei giudici e attende con serenità la decisione della Suprema Corte. Il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, Vincenzo Geraci, ha concluso per il rigetto dei ricorso della Procura della Repubblica di Grosseto, che chiedeva disporsi la custodia cautelare in carcere.
La Corte – su conforme istanza del P.G. e della difesa – ha, immediatamente, dichiarato inammissibile il ricorso del Codacons. La Corte, al termine della discussione, si è ritirata in camera di consiglio; la decisione è prevista per il tardo pomeriggio di oggi.