Si è conclusa oggi la campagna di raccolta firme “Giù le mani dal sacco”, che Idv ha organizzato per dare voce a quei cittadini che si oppongono alla "spreco di denaro pubblico travestito da rimborso elettorale". In tutta la Toscana sono state raccolte ben 6.500 firme in poco più di 15 giorni, a sostegno di una legge di iniziativa popolare che ridisegni completamente l’attuale sistema di finanziamento pubblico dei partiti. "Moltissime delle persone venute a firmare ai banchini dislocati su tutto il territorio regionale non sono pregiudizialmente contro il finanziamento pubblico, se inteso come reale rimorso elettorale, ovvero con elenco spese trasparente, formato da voci esclusivamente attinenti all’attività politica.
Quello che crea sdegno e sfiducia nella politica è l’uso dissennato, immorale e illegale che alcuni partiti, come la Lega e l’ex Margherita, hanno fatto del denaro pubblico alla faccia dei cittadini che sono vittime della crisi e i cui miseri introiti non bastano ad arrivare a metà del mese. Certo non aiuta l’atteggiamento degli altri partiti che tendono a”non mollare quel sacco” volendo in tal modo dare un segnale di rinnovamento e di riforma delle aberrazioni della politica. L’Italia dei Valori, oltre alla raccolta firme, ha voluto lanciare un segnale concreto, chiedendo pubblicamente a tutte le forze politiche di rinunciare all’ultima tranche del finanziamento pubblico “travestito” da rimborso e di devolvere i 180 milioni di euro al Ministro del Lavoro Fornero perché sia impiegato per il sostegno delle fasce più deboli di popolazione.
Qualora la proposta non venisse accettata dagli altri partiti, Idv devolverà comunque il proprio contributo al ministro Fornero con indicazione che venga utilizzato per risolvere l’assurda vicenda degli “esodati” o comunque per scopi sociali. Al di là delle apparenti buone intenzioni di tutti i partiti, in particolare del trio di maggioranza Alfano-Bersani-Casini, quella che si sta delineando è una riforma che punta non a una sostanziale riduzione dell’ammontare del finanziamento ma soprattutto a una maggiore trasparenza dei bilanci e alla certificazione degli stessi.
Pratiche certamente da seguire ma che per Idv non sono sufficienti se non abbinate alla rinuncia dell’ultima tranche di rimborso, all’abolizione dell’automatismo del rimborso stesso e alla fissazione di un tetto equo per le spese elettorali, che dovrebbero essere rimborsate soltanto ex post, con le necessarie certificazioni di spesa, e soltanto per tutti quei soggetti che hanno un bilancio certificato da un'agenzia terza. Forte dell’appoggio dei cittadini chem con le loro firme, ben superiori al numero minimo occorrente, hanno testimoniato la necessità di un’inversione di rotta, Idv continuerà a dare battaglia in Parlamento per ridurre i privilegi e gli abnormi sprechi di palazzo e affinchè il sistema dei partiti torni ad assere quello previsto dall’articolo 49 della Costituzione".