“Destinare la riduzione del 50% dell’ultima tranche dei rimborsi elettorali a ricostituire il fondo nazionale destinato ai libri di testo per gli alunni delle scuole italiane”. Lo propone Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ai segretari nazionali dei partiti politici in una lettera inviata questa mattina. Ricordato che la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha già approvato di dimezzare l’ultima tranche 2012 dei rimborsi elettorali dovuti ai partiti politici, Rossi sottolinea come quei denari (91 milioni di euro) potrebbero “coprire quasi interamente il fondo che fino dal 1967 caratterizza il modello della scuola italiana” in una fase nella quale “la scuola non può più sopportare una politica di disimpegno del Governo dai suoi obblighi e non è possibile scaricae tutti gli oneri sulle istituzioni locali e soprattutto sulle famiglie”. Per coprire il fabbisogno toscano sui testi scolastici (la questione interessa qualcosa come 50 mila famiglie) mancherebbero circa 3,6 milioni di euro cui vanno aggiunti altri 4,1 milioni destinabili alle borse di studio per un totale di 7,7 milioni circa: fondi statali che, a oggi, risultano azzerati. Rossi – che in apertura di lettera cita l’art.
34 della Carta Costituzionale sulla obbligatorietà e gratuità dell’istruzione inferiore e sul diritto dei “capaci e meritevoli”, anche se privi di mezzi, a raggiungere i gradi più alti degli studi – ricorda come sia ormai dal 2009 che il Governo nazionale abbia ridotto, e in alcuni casi addirittura cancellato, i finanziamenti destinati ad aiutare le famiglie più deboli nell’acquisto dei libri di testo scolastici. In Toscana – prosegue il presidente – si è cercato di sopperire “questa grave mancanza dello Stato” stanziando, sul nuovo anno scolastico 2012/2013, proprie risorse e mettendo a punto un “pacchetto scuola” per razionalizzare le scarse risorse disponibili.
Altre risorse sono state poi stanziate, dalla Regione Toscana, per progetti educativi e di inclusione sociale. “Ma tutto questo – aggiunge Rossi – non è più sufficiente e soprattutto è in supplenza di ciò che lo Stato ha deciso di non fare più”. Da qui la proposta ai segretari nazionali dei partiti. “Sappiamo quanto la fiducia nei partiti sia oggi in crisi nell’opinione pubblica e quanto questo sia un rischio enorme per la democrazia: per questo sarebbe urgente compiere atti concreti, percepibili dall’opinione pubblica, per recuperare ai partiti credibilità, fiducia e funzione”. Alla conferenza stampa convocata per annunciare la lettera – cui ha preso parte anche la vicepresidente della Regione con delega all’istruzione Stella Targetti, che ha ringraziato Rossi per una proposta che “ci supporta” - il presidente ha sintetizzato ulteriormente (“La buona politica potrebbe ricominciare dai libri”) la sua idea che, se accolta, “avrebbe certo la gratitudine degli alunni e delle loro famiglie”. Rossi ha anche più volte ribadito che, sul diritto allo studio e nei suoi interventi a sostegno della scuola, la Regione Toscana “non ha tagliato, anzi ha messo risorse aggiuntive”. Una battuta, dal presidente Rossi, anche su una possibile alternativa nel reperimento delle risorse necessarie per i libri scolastici.
” Visto che anche il Governo Monti sta facendo spending review, potrebbe adottare un provvedimento, come gia’ fatto dalla Toscana, e tagliare del 20% il parco macchine”.