“Anche la Regione Toscana ammette ufficialmente con una Delibera di metà aprile (D.R.316 del 23/04712) che le terre e rocce di scavo derivanti dalla talpa per la realizzazione del sottoattraversamento del nodo fiorentino dell’Alta Velocità non potranno essere collocate nella cava di Santa Barbara, come invece deciso da RFI. – annunciano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo – Nella relazione si dice che ‘i materiali risultanti dagli scavi per la realizzazione del nodo fiorentino AV per i quali era stata prevista l'utilizzazione nella realizzazione della collina schermo all'interno del progetto di riassetto minerario, risulta utilizzabile, allo stato attuale, solo la parte derivante dai lavori della stazione AV di Firenze’, poiché - continua l’atto - per quanto riguarda ‘l'altra parte, costituita dai materiali provenienti da scavo con fresa EPB e da una quota non precisata di quelli derivanti dai lavori della stazione AV, non risulta direttamente utilizzabile.' Si evidenzia inoltre che RFI, seppur annunci a breve l'avvio dello scavo con la fresa, non ha ancora individuato soluzioni a Santa barbara per il materiale di scavo, tanto che la Regione ravvisa la necessità che: 'Il Proponente individui le modalità per l'eventuale recupero e utilizzo della frazione di materiali provenienti da scavo con fresa EPB, nonché la provenienza, le caratteristiche e le modalità di trasporto del materiale da fonti di approvvigionamento alternative eventualmente individuate, al fine della completa realizzazione del progetto AV del 29.7.2009.' “A pochissimi giorni di distanza da quando, secondo quanto dichiarato dall’Ingegnere Bocchimuzzo di ITALFERR durante l’ultimo sopralluogo delle Commissioni consiliari di Palazzo Vecchio, sarebbe dovuto partire lo scavo con la talpa, si scopre questa importante novità che conferma quanto noi Consiglieri, il comitato e i tecnici di riferimento hanno ripetutamente sostenuto negli ultimi mesi.” “Con questo atto abbiamo la conferma che l’opera dell’Alta Velocità, oltre che inutile, dannosa, pericolosa, avrà un aumento non quantificabile nella durata dei lavori e nell'aumento dei costi già eccessivamente elevati- aggiungono De Zordo e Grassi - Confermiamo per l’ennesima volta la nostra più netta e convinta opposizione a questa opera.” “Infine è interessante apprendere da documentazione ufficiale di RFI come già adesso i 190.000 metri cubi di terre estratte dal cantiere della Stazione Foster abbiano dovuto attraversare mezza Italia per essere portate negli impianti di Roma, Piacenza, Piombino, Brescia, Prato e Barberino: - dichiarano i due consiglieri – non vorremmo immaginare cosa succederebbe se dovessimo portare oltre 2,5 milioni di metri cubi, classificabili esclusivamente come rifiuti, derivanti dallo scavo prodotto dalla fresa.” "Se poi dovesse essere firmato il Decreto ex Prestigiacomo, che trasforma magicamente in semplici terre quelli che ad oggi sono classificati come rifiuti speciali, ci chiediamo come gli abitanti e il sindaco di Cavriglia possano accettare che nel loro territorio si faccia 'recupero ambientale' con più di 2 milioni di metri cubi di rifiuti risanati da un pezzo di carta." concludono i consiglieri. Il Comitato Notunneltav, "oltre a ringraziare i consiglieri comunali De Zordo e Grassi per aver fatto emergere il documento che boccia l'ipotesi di “riqualificazione ambientale” da realizzare con rifiuti, chiede con forza rinnovata a tutte le istituzioni toscane e al governo di fermare immediatamente i lavori nei cantieri di Campo Marte e dei Macelli. In un periodo in cui pare che il debito pubblico sia il male peggiore che attanagli l'Italia, proseguire a buttare ingenti risorse economiche sapendo che l'opera è irrealizzabile, è politicamente e moralmente indecente. Se le Ferrovie dello Stato davvero dispongono di risorse che sarebbero state gettate in buchi sotto la città, si inizi subito la riqualificazione della mobilità regionale, si cominci a realizzare un sistema di trasporti, sulle rotaie esistenti, di treni metropolitani e suburbani che possa ovviare anche alla realizzazione di inutili tronchi tranviari. Il Comitato Notunneltav è anche sconcertato dal silenzio della Giunta e del Consiglio Regionale su un documento che non potevano ignorare.
Se la distanza tra politica e cittadine/i è abissale questo fatto lo conferma ulteriormente".